Innovazione

Data center, a Milano il primo progetto di recupero di calore



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Nuova energia green per la rete A2A di teleriscaldamento e la decarbonizzazione della città, in collaborazione con Dba Group e grazie al calore proveniente da Avalon 3 di Retelit

Pubblicato il 7 ago 2024



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Prende vita a Milano la prima collaborazione industriale in Italia per il recupero di calore dai data center destinato al teleriscaldamento. Grazie ad A2A, in associazione con Dba Group e Retelit, l’energia prodotta da “Avalon 3”, il più recente data center iperconnesso e sostenibile della principale società di telecomunicazioni B2B in Italia, alimenterà la rete cittadina nel Municipio 6.
Questo progetto consentirà di servire 1.250 famiglie in più ogni anno, garantendo un risparmio energetico di 1.300 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) e prevenendo l’emissione di 3.300 tonnellate di CO2, con benefici ambientali equiparabili al contributo di 24.000 alberi.

Dba Group, realtà attiva nella consulenza tecnica, ingegneria, project management e soluzioni Ict per la gestione del ciclo di vita di opere e infrastrutture a rete mission-critical, è incaricata – attraverso la controllata Dba Pro – della progettazione e direzione lavori dell’impianto di recupero del calore. Si occuperà anche della definizione delle opere di realizzazione degli impianti, inclusa l’ingegnerizzazione del container prefabbricato completo delle apparecchiature interne, e gestirà tutti i collaudi strutturali e impiantistici. La commessa è sviluppata secondo metodologia Bim per garantire qualità al progetto, minori errori e un maggior controllo su tempi e costi.

Domanda di energia stimolata dalla GenAI

Le strutture che ospitano server gestiscono un’elevata mole di dati necessari ai sistemi informatici e sono per natura altamente energivore. Questo fabbisogno è destinato ad aumentare per sostenere gli sviluppi tecnologici legati all‘intelligenza artificiale generativa: una ricerca online che fa ricorso all’AI necessita infatti di circa dieci volte più elettricità rispetto a una query tradizionale. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea) entro il 2026 la domanda di energia per i data center potrebbe più che duplicarsi. Parallelamente i processi di raffreddamento delle loro componenti rilasciano grandi quantità di calore decarbonizzato che, se non valorizzato, andrebbe disperso.

Il calore di scarto di Avalon 3 nella rete di teleriscaldamento

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto, operativo nei primi mesi del 2026, grazie al quale il calore di scarto del data center Avalon 3 di Retelit – che con i suoi oltre 3.500 mq e 3,2 MW di potenza è il più grande punto di interconnessione internet d’Italia – sarà immesso nell’infrastruttura di teleriscaldamento gestita da A2A Calore e Servizi aumentando l’energia green a disposizione delle famiglie dell’area ovest della città. La struttura renderà disponibile alla rete 2,5 MWt di potenza termica annuale e un incremento di 15 GWh dell’energia recuperabile.

Primo progetto di questo tipo in Italia

“Grazie a questo accordo industriale, che consente di realizzare il primo progetto di questa tipologia in Italia, Milano si conferma tra le città più all’avanguardia nel processo di transizione ecologica”, commenta Luca Rigoni, Amministratore Delegato di A2A Calore e Servizi. “Saremo i primi a recuperare calore proveniente dal sistema di raffreddamento dei server che altrimenti andrebbe disperso portandolo nelle abitazioni milanesi attraverso la nostra rete di teleriscaldamento. Un esempio di utilizzo efficiente e circolare delle risorse e una conferma del nostro impegno continuo per la decarbonizzazione delle città attraverso tecnologie innovative”.

“Uno dei pilastri della nostra strategia è la sostenibilità che si declina in particolare con l’efficientamento energetico dei data center, sotto ogni punto di vista”, aggiunge Roberta Neri, Presidente di Retelit. “Siamo quindi orgogliosi di investire in questo progetto pionieristico che – primo nel suo genere in Italia – trasformerà il calore generato dal nostro Avalon 3, già costruito 100% green, in energia termica per le famiglie del territorio milanese. Con la forte e continua crescita dei data center anche nel nostro Paese, riteniamo fondamentale garantirne uno sviluppo sostenibile, promuovendo un impegno concreto per ridurne l’impatto ambientale: noi lavoriamo per espandere e potenziare queste infrastrutture vitali per la crescita economica e la digitalizzazione dell’Italia – che abilitano tecnologie essenziali come l’IA e il Cloud – e lo facciamo sempre con un occhio attento alla gestione delle ricadute ambientali, dato l’elevato consumo energetico. Contribuire al progetto di riciclo del calore proveniente da Avalon 3 per fornire riscaldamento alla comunità locale è un importante passo avanti in questa direzione: un modo per “restituire” una parte dell’energia che il data center utilizza”.

Supporto alla transizione energetica, digitale ed ecologica del Paese

“Questo progetto, – ha commentato Raffaele De Bettin, ceo di DBA Group – ci vede impegnati nella fornitura dei servizi di ingegneria necessari per il corretto riutilizzo del calore “di scarto” proveniente dal data center di Via Bisceglie a Milano e permette di rifornire di nuova energia il territorio circostante. È un’attività che rientra in un più ampio piano di supporto alla transizione energetica, digitale ed ecologica del Paese, pilastri su cui si basa il nostro Piano industriale al 2026. Il riutilizzo dell’energia è fondamentale se si desidera puntare concretamente verso un’economia circolare: lo sfruttamento della potenza di un data center come Avalon 3 è un esempio della giusta via da seguire. Incarichi come questo, insieme ad altri progetti che stiamo portando avanti anche in altri mercati, ci consentono di giocare un ruolo da protagonista al fianco di realtà impegnate come noi nel processo di decarbonizzazione e di contribuire in maniera decisiva al miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita delle persone”.

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