STRATEGIE

Colombo (Facebook): “Pubblicità online, basta con i format complicati”

Il numero uno della costola italiana del social network illustra le nuove strategie per attrarre sempre più inserzionisti e rendere efficaci le campagne online. “Con gli smartphone adv always on, ma servono strumenti semplici”

Pubblicato il 10 Lug 2013

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Luglio e agosto, i mesi neri degli investimenti pubblicitari, per Facebook invece offrono una opportunità inedita: “L’attenzione non cala, anzi c’è un’audience crescente”, dice Luca Colombo, numero uno del social network nel nostro paese.


In un incontro a Milano Facebook Italia ha presentato i numeri del social network nel nostro paese (e nelle altre aree del mondo) con uno spaccato tra utenti da computer stanziale e utenti in mobilità. “Nel mondo Facebook – dice Colombo – ha 1,11 miliardi di utenti attivi, cioè che si connettono almeno una volta al mese e compiono delle attività. Di questi, 751 milioni si connettono solo da dispositivi mobili. Un dato in forte crescita trimestre su trimestre. E il dato italiano è ancora più forte: gli utenti attivi di Facebook in Italia sono 24 milioni alla fine del primo trimestre di quest’anno, 17 milioni si connettono quotidianamente, quasi 15 milioni si connettono dal mobile, con un 66% di questi ultimi che si connette tutti i giorni”.


L’esplosione dei dispositivi mobili è il dato saliente della tendenza registrata dal social network creato da Mark Zuckerberg nel 2004 e quotato in Borsa con una certa difficoltà il 18 maggio del 2012, poco più di un anno fa. Anche per via di questa tendenza all’utilizzo crescente di Facebook da dispositivi mobili, Zuckerberg ha sentito il bisogno di razionalizzare gli strumenti pubblicitari: Facebook ha bisogno di potenziare l’impatto della pubblicità sul business del social network: l’85% del fatturato di Facebook oggi viene dalla pubblicità, di questo il 30% delle revenue di pubblicità mobile, che in prospettiva arriverà a valere circa 1,5 miliardi di dollari e che era il 23% e il 14% rispettivamente nel quarto e nel terzo trimestre del 2012.


Facebook sta dunque razionalizzando i prodotti (“formati”, nel gergo del social network) a disposizione degli investitori pubblicitari. “Siamo cresciuti incrementalmente, con prodotti che vengono da storie diverse – dice Colombo – e adesso abbiamo fatto analisi che ci hanno permesso da un lato di capire quali prodotti non servono ai nostri clienti ed eliminarli, e dall’altra uniformare e semplificare quelli restanti, in maniera che siano più coerenti. In totale passiamo da 27 formati a poco più di una dozzina”.


Secondo Facebook l’obiettivo è quello di rendere più comprensibile oltre che più efficace l’offerta di formati pubblicitari: “Gli investitori – dice Colombo – non dovranno essere più super specializzati per sapere quali siano le soluzioni migliori per i loro obiettivi. Ci saranno pochi strumenti che saranno più facili da usare: strumenti per avere “like” sulla pagina e fare più “fan”, strumenti per fare “offer” di coupon, strumenti per installare una app da cellulare”.


La crescita del settore mobile ha inoltre portato alla comprensione da parte degli analisti di Facebook che la vendita di pubblicità può funzionare anche nei periodi tradizionalmente “morti” per i centri media come l’estate. Quando gli investitori cioè sanno di non riuscire a raggiungere più la loro audience tradizionale perché le persone in vacanza guardano meno tv, leggono meno giornali, si collegano meno da pc. “Ma le cose cambiano in modo radicale con tablet e smartphone”, dice Colombo, che spinge su un mercato della pubblicità di Facebook che per l’Italia (e il mondo) è dominato dal settore del largo consumo, seguito dal Media entertainment, dall’automotive e infine dalla tecnologia.


Facebook, che ha reso più completa la sua offerta sui dispositivi mobili, sta lavorando anche per rendere più complessa e ricca l’esperienza d’uso del sito, in maniera tale da cementare il rapporto con gli utenti. In particolare, ha lanciato una funzionalità per adesso disponibile solo in lingua inglese/americano, che si chiama Graph Search, che permette di ricercare lungo il grafo di un utente o di una pagina o di una parola chiave. È un approccio che si basa sui contenuti generati all’interno del perimetro di Facebook, ma che comunque si basa sulle relazioni costruite dagli utenti stessi e da un motore semantico per adesso localizzato solo in inglese-americano: la funzionalità sperimentale e gratuita non è ancora disponibile neanche per gli utenti britannici. «Non sappiamo quando arriverà in Italia perché il tema della localizzazione nelle varie lingue è complesso e lungo”, dice Colombo.


In Italia, con un pubblico paragonabile a quello dell’intero web nazionale e con una quota-parte mobile in costante crescita, rimane il fattore età: la media degli utenti si sposta verso l’alto e a fare la parte da leone ci sono soprattutto gli over 65. Le “volpi d’argento” costituiscono la nuova demografia in ascesa, facilitata dalla diffusione di tablet e telefonini nella terza età.

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