La distribuzione e la fruizione dei video è sempre meno appannaggio esclusivo dello schermo televisivo: Internet e il social web offrono oggi ai creatori di contenuti e agli inserzionisti di pubblicità nuovi modi efficaci e meno costosi di distribuire i video. I riflettori sono puntati soprattutto sui social video – quello la cui fruizione viene influenzata dai social media: gli spettatori scoprono i contenuti non girando i canali o leggendo le guide, come accade con la Tv, ma basandosi sulle raccomandazioni degli amici e i feed dei social media.
Si tratta di un trend che sta cambiando il mercato del video e che BI Intelligence analizza nel suo nuovo report. Il video influenzato dai social media ha già superato sul web il video non social in termini di audience: in base a dati di Cisco, nel 2016 gli spettatori di video online saranno in tutto 1,5 miliardi di persone e porzioni sempre più consistenti di tale audience andranno alla scoperta dei video e dei contenuti Tv passando per piattaforme come YouTube, Facebook e nuove applicazioni per social video su mobile come Vine.
Negli Usa, 63 milioni di persone hanno guardato video su Facebook ad aprile 2013 (dati comScore); sempre negli Stati Uniti, Facebook ha l’audience video a più rapida creascita tra tutti i maggiori siti Internet ed è secondo solo a Google per dimensioni della sua video audience.
La fruizione social cambia profondamente anche la natura dei contenuti: i video diventano più brevi e si adattano alla fruizione su mobile. I dispositivi mobili saranno parte integrante del futuro dei video: gli utenti andranno alla ricerca di contenuti e li condivideranno tramite tablet e smartphone.
Quanto al business della pubblicità, negli Usa ad aprile 2013 l’advertising su video è salito a 13,2 miliardi di views mensili, mentre l’85% del pubblico su Internet ha guardato video online. Gli studi dimostrano che la pubblicità video viene meglio accettata dagli utenti e risulta più efficace se è stata consigliata da amici sui social media. Molti brand stanno sperimentando il social video e la distribuzione “virale”: un video che diventa “virale”, infatti, e ottiene milioni di views su YouTube fa guadagnare al brand milioni di impression gratuitamente. Per i marchi la sfida è comprendere quali sono le emozioni da suscitare per innescare la condivisione sociale su web.