“La filiera e la rete che partono dalle tecnologie solidali, dal crowdfunding alla venture philantropy, possono essere le matite per disegnare una nuova concezione dell’economia e della società. ”. Con questa parole Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, ha aperto i lavori del convegno “Tecnologia solidale”, organizzato dall’onorevole Antonio Palmieri.
“Un mondo, se vogliamo, quasi ideale in cui aiutare gli altri porta a sviluppare idee che altri ancora tradurranno in realtà prima e impresa poi, quindi lavoro, quindi risparmio, quindi ricchezza – ha sottolineato Giachetti – Con un doppio dividendo, economico e sociale; un mondo dove la diversità è inclusiva perché contributo al miglioramento della vita di tutti”.
“Tecnologia solidale non è il solito convegno sul web ma una occasione per incontrare persone che cambiano in meglio la propria vita e quella degli altri, inventando nuove applicazioni e nuove soluzioni grazie alla tecnologia”, ha sottolineato invece Palmieri.
A cominciare proprio dai big player dell’Ict che puntando sempre più sulla social corporate responsibility come elemento distintivo. Ne è un esempio Telecom Italia con la sua Fondazione, guidata da Marcella Logli. “Fondazione Telecom Italia nasce per salvaguardare il Dna italiano attraverso la cura del patrimonio culturale, il costante impegno sociale e l’attenzione sul fronte dell’educazione – ha spiegato Logli – In questo senso facciamo filantropia e non charity”. La Fondazione Telecom Italia è infatti impegnata a difendere e comunicare l’importanza della maestria artigianale, quella “capacità delle mani” che impregna le fibre della nostra cultura a tutti i livelli e in tutte le sue espressioni. “Mettendoci in relazione con persone e realtà differenti – ha detto Logli – valorizziamo il senso di umanità degli italiani, quell’attenzione alle persone che si traduce in un naturale rispetto dei singoli individui e delle loro storie”.
Per Maria Cristina Ferradini, head of Sustainability and Foundation Vodafone Italia “non è importante solo mettere le persone in grado di usare tecnologia ma soprattutto fare in modo che vi accedano”. La Fondazione Vodafone Italia finanzia ogni anno tra i 35, 40 progetti. “Sono tutti progetti che rispondono al bisogno sociale e alle urgenze sociali, nelle forme in cui si presentano – ha spiegato – E quindi vanno dalla situazione drammatica dell’immigrato fino alla situazione di povertà in cui ovviamente la crisi finanziaria ed economica conseguente ci ha portato. È un intervento sono solo economico, ma anche manageriale perché non mettiamo soltanto tutti i soldi a disposizione ma anche le competenze dei colleghi Vodafone, perché in questo modo riusciamo a fare un’operazione più strutturata.
Roberta Cocco, Corporate Social Responsibility and National Development director Microsoft, ha invece raccontato le iniziative Microsoft destinate ai giovani disoccupati nell’ambito del progetto globale Youthspark, lanciata dal ceo Steve Ballmer che mira a formare in IT 300 milioni di giovani e sostenerli nella creazione di start up. “Microsoft Italia, insieme alla Fondazione Cariplo, MondoDigitale e Fondazione Cnca – ha già formato 25mila giovani – ha detto Cocco – Microsoft è da sempre impegnata nel supportare i giovani a sviluppare nuove competenze, nuove idee e opportunità di lavoro attraverso la tecnologia”.
Per Google la tecnologia solidale passa per Youtube, come ha spiegato Laura Bononcini, Policy & Governments Relations Manager di Google Italy. “La nostra piattaforma dedicata alle onlus fa leva sulle potenzialità di YouTube – ha puntualizzato la manager – Tre i pilastri: i video in streaming, il donate botton e la call to action”. L’obiettivo di Google è quello di realizzare una vera e propria no profit academy.