Garantire l’interoperabilità dei fascicoli sanitari regionali. È questo l’obiettivo degli emendamenti della Regioni all’articolo 17 del decreto del Fare – Misure per favorire la realizzazione del Fascicolo sanitario Elettronico – che chiedono di abolire la lettera c) del comma 1: “ al comma 15, dopo le parole “dei servizi da queste erogate” sono inserite le seguenti “, ovvero avvalersi dell’infrastruttura centrale per il Fse, fruibile in modalità cloud computing e conforme ai criteri stabiliti dal decreto di cui al comma 7, resa disponibile dall’Agenzia per l’Italia digitale, avvalendosi della società di cui al comma 15 dell’articolo 83 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”.
Si propone la riformulazione della lettera d), comma 1, secondo capoverso come segue: “L’Agenzia per l’Italia digitale sulla base delle esigenze avanzate dalle regioni nell’ambito dei rispettivi piani cura la progettazione e la realizzazione dell’infrastruttura centrale necessaria a garantire l’interoperabilità dei fascicoli regionali”, si legge nella proposta. Inoltre le Regioni riformulazione della lettera d), comma 1, quarto capoverso: “15-quinquies. Per la realizzazione dell’infrastruttura centrale di interoperabilità Fse di cui al comma 15ter, è autorizzata una spesa non superiore ai 10 milioni di euro per il 2014 e ai 5 milioni di euro a decorrere dal 2015, da definirsi su base annua con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze su proposta dell’Agenzia per l’Italia digitale”. Le richieste inoltrate al Parlamento sono il frutto di una “precedente convergenza in sede di Cabina di regia”, fanno sapere dalla Conferenza delle Regioni.
Infine al comma 1, lettera d) al comma 15bis dopo le parole “per la realizzazione del Fse”, le Regioni chiedono di inserire la locuzione: “provvedendo per gli aspetti sociosanitari, anche alle necessarie connessioni con il settore sociale”. “Come già avviene in sede nazionale in ordine alla collaborazione tra Ministeri (Salute e Lavoro e Politiche Sociali), per l’area dei minori, della disabilità e della non autosufficienza le condizioni di salute della persona – sottolinea la Conferenza – sono fortemente collegate alla presenza di struttura familiare e alle condizioni ambientali ai fini del supporto che la persona minore o fragile necessita sia per gli aspetti di cura che di riabilitazione”.