ANTITRUST

Google non convince la Ue: Almunia vuole più garanzie

Per il commissario Ue alla Concorrenza i rimedi proposti da BigG non sono sufficienti a fugare i timori di concorrenza sleale sul search. Google dovrà migliorare la sua proposta

Pubblicato il 17 Lug 2013

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Le concessioni fatte da Google non bastano: i regolatori dell’Unione europea hanno chiesto al colosso di Mountain View di offrire maggiori garanzie per mitigare i timori dell’Ue su un possibile comportamento sleale nella ricerca Internet.

L’Antitrust Ue, come è noto, si preoccupa che Google blocchi i concorrenti emarginandoli dai risultati di search: Big G viene accusata di mettere in cima i link ai propri motori ‘verticali’, quelli specializzati in settori specifici come i viaggi o i ristoranti, assicurando loro un ‘trattamento preferenziale’ rispetto ai link dei concorrenti.

Ad aprile, Google ha presentato la sua proposta alla Commissione europea, cercando di mettere fine all’indagine antitrust che dura da tre anni. L’ente di vigilanza Ue ha quindi condotto un market test, conclusosi il 27 giugno, chiedendo un parere ai concorrenti di Google e a terze parti.

“Dopo l’analisi del test di mercato, ritengo che le proposte presentate da Google non siano sufficienti per mitigare le nostre preoccupazioni”, ha dichiarato in conferenza stampa il commissario Antitrust europeo Joaquin Almunia. “Per questo ho scritto una lettera a Google, a Eric Schmidt (executive chairman di Google), chiedendo all’azienda di presentare soluzioni migliori, che forniscano maggiori garanzie”.

Nella sua proposta, vincolante per un periodo di 5 anni, Google si impegna a rendere chiaramente visibili agli utenti, attraverso un’etichettatura, i risultati delle ricerche che promuovono un suo servizio e i link sponsorizzati. La società evidenzierà anche i link ai motori di ricerca verticali concorrenti. Il rispetto degli impegni sarebbe monitorato da un amministratore fiduciario. Ma per Almunia Mountain View deve far meglio di così.

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