I tre maggiori operatori russi – Mts, Megafon e Vimpelcom, che rappresentano l’80% del mercato – hanno interrotto la vendita di iPhone nel paese. I carrier russi sostengono di non riuscire a fare soldi con gli smartphone di Apple, che pesano troppo sulle tasche dei cittadini russi. Secondo iphoneitalia.com, in media l’iPohne costa 918 dollari in Russia, a fronte di 649 dollari negli Usa.
A peggiorare il quadro, il fatto che gli operatori russi nell’ultimo triennio non sono riusciti a raggiungere i target di vendita (molto elevati) fissati da Apple nel quadro del contratto di fornitura. Secondo fonti citate dal Financial Times, Apple avrebbe preteso la commercializzazione di 1,5-2 milioni di iPhone per ciascun operatore negli ultimi tre anni. Un obiettivo troppo arduo da raggiungere per i tre carrier, che peraltro non possono ricorrere a vendite sovvenzionate perché vietate per legge in Russia. I costi di marketing e pubblicità, infine, sono tutti in carico agli operatori.
Alla fine, il prezzo dell’iPhone è lievitato in maniera eccessiva in rapporto alla disponibilità economica dei cittadini russi e le condizioni imposte da Apple si sono rivelate troppo onerose per i carrier. A nulla sono valsi i tentativi di Vimpelcom, ad esempio, di ammorbidire i termini del contratto di vendita con Apple.
L’azienda di Cupertino potrà continuare a vendere gli iPohne in Russia attraverso la grande distribuzione, i punti vendita di telefonini e sull’Apple Store online.
La decisione dei carrier russi potrebbe ispirare analoghe decisioni di altri operatori dell’area Ue. Apple è nel mirino dell’Antitrust dell’Ue e di quella francese per presunto abuso di posizione dominante nella formulazione, fra le altre cose, dei contratti di vendita dell’iPhone a scapito degli operatori minori.