SPETTRO RADIO

Frequenze, Catricalà: “Tv locali non saranno agnello sacrificale”

Il vice ministro dello Sviluppo economico: “Sull’asta tv siamo nei tempi fisiologici”. Per quanto riguarda la liberazione dei 700 Mhz, “punteremo a garantire l’uso coprimario della banda tra tv e servizi Tlc” senza per questo che le emittenti locali vengano penalizzate

Pubblicato il 22 Lug 2013

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Attesa nel settore televisivo per la pubblicazione del bando di gara per l’asta frequenze tv. Secondo Antonio Catricalà, vice ministro dello Sviluppo Economico, nessun timore di ritardi sul ruolino di marcia. “Siamo nei tempi”, ha detto Catricalà in un’intervista a Sat Cafè, il digital magazine di Eutelsat Communication.

Il vice ministro ha poi precisato che il bando è stato inviato a due commissari, “Almunia e Kroes” e che a Bruxelles “i tempi sono quelli: ci vuole un parere giuridico e ci sono esami tecnici – ha detto Catricalà –. Quindi io penso che siamo nei tempi fisiologici di attesa e di istruttoria che non ci deve impensierire”.

Nessuna preoccupazione per i tempi lunghi di Bruxelles. Un sollecito, se necessario, sarà all’ordine del giorno verso “la fine di settembre”, aggiunge Catricalà, precisando che al di là della gara “c’è da fare un discorso generale sulla risistemazione dello spettro radioelettrico per vedere come si possono risolvere i problemi interferenziali che si sono manifestati finora”.

In questo senso, il viceministro con delega alle tlc sottolinea il contatto costante instaurato con le tv locali. “Come tutti sanno, sullo sfondo c’è la vicenda della banda 700 – dice Catricalà – noi punteremo a garantire l’utilizzo coprimario della banda 700 tra tv e servizi di telecomunicazione. D’altra parte, però, non può essere che il settore delle tv locali sia di nuovo l’agnello sacrificale. Perché l’emittenza locale rappresenta un valore pluralistico non facilmente sostituibile”.

Il viceministro ha poi dichiarato di aver già firmato il bando 2013 per le misure di sostegno a favore delle tv locali, che sarà pubblicato verso la fine del mese di agosto. Per quanto riguarda il settore radiofonico, la transizione al digitale implica la liberazione del canale 13, oggi occupato dalla Difesa. “La trattativa con la Difesa si è interrotta tre anni fa – ha detto Catricalà – è chiaro che non possiamo lasciarlo integralmente alle loro necessità. Avremo la necessità di sfruttarlo anche noi. Chiederemo di rendercelo disponibile. Vedremo in che tempi e in che misura. Intanto il canale 12 è disponibile”.

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