Accolte le richieste di Aeranti-Corallo sul ripristino delle misure di sostegno alle Tv locali. Lo dice l’associazione in una nota a commento del voto di fiducia della Camera sul Disegno di legge di conversione del Decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia (c.d. “Decreto del fare”).
Il testo del provvedimento (che ha recepito gli emendamenti approvati dalle Commissioni riunite I e V della Camera) ha eliminato la riduzione, originariamente prevista, dello stanziamento per gli anni 2013 e 2014 per le misure di sostegno alle imprese radiofoniche e televisive locali (attribuite per l’85% alle tv locali e per il 15% alla radiofonia).
Il provvedimento – spiega la nota – ha, inoltre, introdotto un trattamento fiscale più favorevole per le misure compensative relative alla dismissione dei canali televisivi 61-69. Il Disegno di legge dovrà ora essere esaminato dal Senato.
Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo: “Esprimiamo soddisfazione per la soppressione del taglio originariamente previsto dal Decreto, che prevedeva una riduzione dello stanziamento di 19 milioni di euro per l’anno 2013 e di 7,4 milioni di euro per l’anno 2014”. Rossignoli ha poi aggiunto: “Apprezziamo la sensibilità dimostrata dai numerosi Parlamentari che hanno presentato emendamenti in tal senso e la particolare attenzione con cui il Viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà ha seguito la problematica. Le misure di sostegno – ha proseguito Rossignoli – premiano l’impegno informativo e occupazionale delle imprese radiofoniche e televisive locali. Le stesse – ha proseguito Rossignoli – hanno contribuito, negli anni, alla stabilizzazione dell’occupazione nell’intero settore, con particolare riguardo al personale giornalistico.
Molto importante – ha aggiunto Rossignoli – anche l’introduzione di un trattamento fiscale più favorevole per le misure compensative relative alla dismissione dei canali televisivi 61-69. Il precedente criterio di imposizione – ha concluso Rossignoli – vanificava infatti, nella sostanza, la portata delle misure compensative.”