La lotta antipirateria in Italia avrà tempi brevi, brevissimi: 10 giorni. Ma verrà rivolta solo nei confronti di siti e piattaforme e non dei singoli utenti. Con il rispetto del contraddittorio. E con procedimenti avviati solo su istanza dei detentori dei diritti e mai d’ufficio.
E’ il nuovo provvedimento con cui Agcom affronta finalmente il diritto d’autore. Dopo i tentativi degli anni passati e l’abdicazione dell’ex presidente Corrado Calabrò, l’authority guidata da Angelo Cardani rilascia una bozza del regolamento che gestirà il copyright nell’era di Internet. Strada impervia, da intraprendere con il contributo di tutti gli stakeholder.
Il provvedimento, votato all’unanimità dal Consiglio, sarà sottoposto a una consultazione pubblica della durata di 60 giorni e notificato alla Commissione europea. autore all’epoca di Internet made in Italy. Un mix equidistante fra le soluzioni hard in via di rottamazione francesi (la vituperata Hadopi) e soluzioni ultralight.
Lo schema, di cui sono stati relatori i commissari Antonio Martusciello e Francesco Posteraro, è frutto “di un’ampia e approfondita riflessione su tutti gli elementi acquisiti nel dibattito sviluppatosi in seno alla comunità d’interesse e dal confronto con i modelli di altri Paesi europei”, dice l’authority.
L’Agcom punta a conciliare “tutela del diritto d’autore e libertà di manifestazione del pensiero e di informazione, diritto di accesso ad internet, diritto alla privacy”.
Avanti tutta dunque “sulle violazioni esercitate con finalità di lucro”. Ma attenzione, non sui singoli utenti, ma solo sui siti e le piattaforme che svolgano attività illegali. Anche gli utilizzatori di e-Mule sono risparmiati: il peer-to-peer rimane zona franca.
E qui entra in gioco l’altra novità: l’istituzione di un Comitato incaricato “di sviluppare forme di autoregolamentazione per la diffusione di contenuti digitali legali, di monitorare l’applicazione del regolamento e di formulare all’Agcom proposte di aggiornamento in relazione ai cambiamenti tecnologici e di mercato”.
La procedura di enforcement, pur svolgendosi in tempi brevi, “rispetta il principio del contraddittorio in modo da consentire a tutti i soggetti interessati di far valere le proprie ragioni”. Il procedimento dinanzi all’Autorità potrà essere avviato “solo su istanza del soggetto legittimato, non d’ufficio, e dopo aver rivolto, senza esito positivo, una richiesta di rimozione al gestore della pagina internet”.
Le misure proposte in consultazione sono quelle previste dal decreto legislativo n. 70/2003 – rimozione selettiva o disabilitazione dell’accesso ai contenuti illeciti – e saranno improntate a gradualità e proporzionalità, tenendo conto della gravità della violazione e della localizzazione del server.
“L’intervento dell’Agcom – conclude la nota- _si fonda comunque sul convincimento che la lotta all’illegalità non possa limitarsi all’opera di contrasto, ma debba essere accompagnata da una serie di azioni positive di importanza cruciale: la promozione dell’offerta legale, l’informazione e l’educazione dei consumatori, essenziali per creare una “cultura della legalità” nella fruizione dei contenuti. In quest’ottica, e come evidenziano esperienze recenti in campo internazionale, l’Autorità ritiene che il fenomeno della pirateria possa ridursi anche grazie a strumenti che favoriscano l’accesso legale alle opere digitali”.