Primo importante tassello nel percorso complessivo di riordino delle frequenze nel nostro paese grazie all’accordo siglato oggi fra Rai, Agcom e Mise per la ripianificazione del Mux 1 del servizio pubblico. Migliorare la diffusione del segnale Rai e ridurre le interferenze che, dallo switch off, hanno creato problemi di cattiva ricezione sul territorio nazionale, grazie alla ripianificazione delle frequenze coordinate: è questo l’obiettivo dell’accordo procedimentale sul completamento della rete di piano del servizio pubblico ‘regionalizzato’, firmato stamattina al ministero dello Sviluppo economico tra ministero, Agcom e tv pubblica. Ci vorrà del tempo, sarà un processo anche costoso per la Rai, che il Ministero e l’Agcom intendono accompagnare da vicino. L’obiettivo finale, come detto, è il miglioramento del segnale del servizio pubblico, su cui si agirà con un’opera di pulizia che riguarda anche le tv locali. La ripianificazione delle frequenze Rai rientra nel quadro più ampio della “Revisone del piano di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo terrestre in tecnica digitale per le reti nazionali”, contenuto nella delibera 451/13/Cons pubblicata oggi dall’Agcom.
“L’Autorità, con la delibera n. 277/13/Cons, nel rivedere le procedure di gara per l’assegnazione delle frequenze disponibili in banda televisiva (c.d. digital dividend), ha previsto, tra l’altro, di utilizzare alcune delle frequenze del digital dividend per pervenire ad un consolidamento della rete del Mux 1 di servizio pubblico, con riferimento ad un livello di protezione dalle interferenze adeguato a garantire alla Rai di poter raggiungere la copertura prevista dal Contratto di servizio pubblico – si legge nella delibera 451/13/Cons – Nel corso del procedimento per la revisione del Piano, è stata individuato uno schema di utilizzo delle frequenze Uhf per il Mux 1 che è stato sottoposto ai soggetti sentiti. Alla luce delle osservazioni acquisite, si ritiene che l’obiettivo posto possa essere raggiunto in modo soddisfacente, individuando risorse adeguatamente protette in ogni regione”.
“Allo stato attuale, sono ancora in corso le attività finalizzate al consolidamento delle soluzioni di dettaglio sopra indicate al fine di definire il piano di transizione, con le relative tempistiche, per il raggiungimento della situazione a regime – prosegue la delibera Agcom – Tali attività peraltro includono anche la definizione del percorso di implementazione del Mux 5 della Rai, che come indicato dalla delibera n. 277/13/Cons sarà costituito dai canali Vhf 5 e 9 che sono attualmente utilizzati per il Mux 1, ai sensi della delibera n. 300/10/Cons. In ogni caso lo schema di assegnazione delle risorse sopra riportate potrà essere modificato alla luce degli esiti delle negoziazioni internazionali con i Paesi limitrofi. Con riferimento infine al livello di copertura del Mux 5, nella predetta configurazione, si evidenzia che lo stesso provvede ad copertura potenziale dell’ordine dell’80% del territorio, valutata con le medesime metodiche e strumenti utilizzati dall’Autorità nei recenti provvedimenti di pianificazione”.
Come preannunciato dal Corriere delle Comunicazioni, l’accordo per la ripianificazione delle frequenze Rai è arrivato prima dell’interruzione estiva. La ripianificazione delle frequenze, si legge in una nota dell’Agcom, consentirà alla Rai di consolidare la performance di diffusione del segnale della rete, riducendone le interferenze che, a partire dallo switch off, hanno creato problemi di cattiva ricezione sul territorio. La qualità della rete della televisione digitale terrestre dedicata al servizio pubblico è condizione rilevante per il perseguimento degli obiettivi di servizio universale e di interesse generale identificati nel contratto di servizio della Rai. L’accordo inoltre ha lo scopo di ottimizzare l’uso delle frequenze e promuovere reti digitali innovative ed efficienti della Rai, attraverso il comune impegno dell’azienda e delle Istituzioni in questa direzione.
Per l’Agcom, l’accordo procedimentale si inserisce nell’ambito dell’attività più generale di pianificazione delle frequenze destinate alla televisione digitale terrestre e integra quanto già stabilito nei giorni scorsi con la decisione di approvazione del nuovo Piano Nazionale delle Frequenze (delibera 451/13/Cons). Il Piano porta a compimento un percorso intrapreso nel mese di ottobre dello scorso anno verso la razionalizzazione e riorganizzazione dello spettro radioelettrico destinato alla televisione digitale terrestre in ambito nazionale, condizione necessaria per un’efficace ed efficiente diffusione dei programmi e di conseguenza condizione imprescindibile per la realizzazione della concorrenza nel mercato dei contenuti radiotelevisivi. Il piano, oltre a pianificare le frequenze delle reti televisive (tra cui i multiplex oggetto della futura asta), avvia il percorso di gestione delle frequenze della banda 700 MHz, per tenere conto dell’interfaccia con il sistema Lte (radiomobile di ultima generazione) e dell’evoluzione del quadro normativo internazionale.
Le richieste avanzate dalla Rai in fase di consultazione nel quadro del nuovo piano frequenze sono, in sintesi, secondo quanto emerge dalla Delibera 451/13/Cons: “L’esigenza di disporre di frequenze coordinate a livello internazionale; le necessità derivanti dagli obblighi di copertura che gravano su tutti i multiplex Rai, e in particolare sul multiplex n. 1 di servizio pubblico; l’assegnazione a Rai, nelle aree adiacenti alle aree di servizio del multiplex n. 1, delle frequenze necessarie a garantire la protezione del servizio regionale; la necessità, connessa alla minimizzazione dei disagi per l’utenza e al contenimento degli investimenti, di garantire la stabilità nel tempo del nuovo quadro di pianificazione; l’esigenza di garantire una copertura nazionale, e quindi risorse adeguate, anche al multiplex n. 5 che costituisce uno degli assetti fondamentali del servizio pubblico, particolarmente per ciò riguarda l’offerta di contenuti in HD”.
“La Rai evidenzia il ruolo fondamentale che deve essere svolto dal Ministero dello Sviluppo Economico in tema di protezione dalle interferenze al fine di scongiurare possibili interruzioni del servizio pubblico – prosegue la delibera 451/13/Cons – Sottolinea inoltre come alla base delle posizioni espresse ci siano tre concetti cardine: i) stabilità delle assegnazioni, a prescindere dai futuri eventuali refarming della banda 700 MHz, per tenere conto degli sforzi di razionalizzazione che Rai sta compiendo; ii) copertura e continuità di servizio, con particolare riferimento all’utilizzo dei canali 5 e 9 per il multiplex n. 1, alle assegnazioni nelle aree di protezione e alla definizione delle soglie dei Pdv sulla base del servizio degli impianti reali; iii) gestione condivisa dei tempi per le riconfigurazioni e il rilascio delle freqeunze, al fine di tener conto dei tempi tecnici necessari all’espletamento delle prcedure di gara a evidenza pubblica cui Rai è vincolata per l’acquisizione delle nuove apparecchiature”.