BANDA LARGA

Catricalà: “Regolamento scavi, via libera a settembre”

Il viceministro allo Sviluppo Economico assicura: “Il provvedimento andrà in approvazione in Conferenza delle Regioni nella prima riunione di settembre”. Il presidente di Asstel Cesare Avenia: “In gioco investimenti fra 8 e 10 miliardi di euro”

Pubblicato il 07 Ago 2013

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“Il regolamento scavi andrà in approvazione in Conferenza delle Regioni nella prima riunione di settembre”. Lo ha detto Antonio Catricalà, viceministro allo Sviluppo Economico in un’intervista al Sole 24 Ore, aggiungendo che per il via libera al regolamento “non è previsto alcun passaggio alla Corte dei Conti. Se servirà potremmo inviarlo alla Corte dei Conti dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”.

Grazie al regolamento scavi ‘”si potrà risparmiare fino al 30%. Parliamo di cifre non indifferenti, in grado di spingere gli operatori a investire molto di più”, ha aggiunto Catricalà.secondo cui il provvedimento è “un atto fondamentale”, ”il primo atto di un processo che ancora ha molta strada dinanzi a sé. Avevamo e abbiamo bisogno di dare segnali concreti per dimostrare l’interessamento del Governo a un tema fondamentale come quello dell’agenda digitale”. Ma, aggiunge, ”tutto questo però ovviamente non basta”, ”serve un quadro regolatorio che incentivi gli operatori a investire”.

Da tempo le aziende della filiera Tlc chiedono di accelerare il via libera definitivo delle regole per la posa dei cavi in fibra ottica. “L’importante è accelerare i tempi. Qui ci sono in gioco fra gli 8 e i 10 miliardi di euro di investimenti”, ha detto al Sole 24 Ore Cesare Avenia, presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, che nei giorni scorsi aveva chiesto un passaggio diretto del regolamento in Conferenza Unificata prima dell’estate.

Passaggio che però è slittato a settembre a causa di un contrasto fra il ministero dello Sviluppo e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti sull’uso delle minitrincee, la cui posa, secondo l’Anas, pone dei problemi di “sicurezza della circolazione e aggrava enormemente gli oneri per la manutenzione stradale”.

Così il testo approvato è frutto di un compromesso. Nelle strade extraurbane resta la discrezionalità dell’ente gestore delle strade (Anas) sulla “posizione da concordare” in cui installare “le infrastrutture digitali”. Un altro punto di compromesso, continua il Sole 24 Ore, è individuabile nella richiesta all’ente operatore (gli operatori tlc9 di “presentare il progetto ai sensi dell’articolo 88 comma 6 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, firmato da un tecnico abilitato alla progettazione di opere civili e iscritto all’albo professionale”.

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