“Dal punto di vista industriale un’ondata di ulteriori aggregazioni è prevedibile. Bisogna però tenere in considerazione le diverse aree geografiche”. Lo ha affermato Maximo Ibarra, Ad di Wind, in una intervista rilasciata a Milano Finanza, riferendosi al settore delle tlc. “Negli Stati Uniti – ha sottolineato il top manager – ci sono tre operatori per una popolazione di 300 milioni di abitanti; in Europa occidentale ci sono circa 60 player che si contendono un mercato di circa 400 milioni di utenti potenziali. Bastano questi pochi numeri per capire che c’è una sproporzione evidente. Dirò di più, nel Vecchio continente un ulteriore consolidamento non solo ci sarà, ma è addirittura auspicabile visti i tassi di saturazione del mercato”.
Per quanto riguarda lo scorporo della rete di Telecom Italia, Ibarra ha rimarcato che “sta diventando un tema di politica industriale. Per poter fare una rete in fibra in Italia c’è bisogno della partecipazione della Cdp che si è dichiarata favorevole a una partnership con Telecom Italia. Dirò di più – ha spiegato Ibarra – può essere necessaria anche la partecipazione di operatori alternativi come Wind e Infostrada che potrebbero conferire propri asset, visto che ne abbiamo molti a livello infrastrutturale. Ci sono però delle condizioni, a cominciare dal fatto che la nuova società abbia una governance chiara, confini ben precisi e che le decisioni più importanti siano condivise tra tutti gli operatori”.
Secondo Mediobanca Securities, dopo le trattative tra Telecom Italia e Hutchison Whampoa, “lo scenario più probabile sarebbe l’integrazione tra 3 Italia e Wind: questo rappresenterebbe un qualcosa di positivo per il settore nel suo complesso”. Gli analisti spiegano che “il consolidamento è necessario come una sorta di ‘riparazione di mercato’, dopo un decennio di ‘feroce’ e contraria regolamentazione che si è trasformata in una visibile riduzione dei guadagni per il settore italiano e per quello europeo, dove qualcosa sta già cambiando”. Gli esperti, infine, per quanto riguarda la discussione sulla separazione della rete ritengono che “il supporto politico sia necessario”.