LO STUDIO

MM One: Agenda digitale, Italia fanalino di coda in Europa

Secondo uno studio di MM One il nostro Paese è lontando dagli obiettivi del piano. Forti ritardi nella velocità di connessione, nell’e-commerce e nell’e-gov. Tra le Regioni fanno bene Toscana, Emilia Romagna e Umbria

Pubblicato il 29 Ago 2013

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L’Italia arranca dietro l’Agenda digitale. Secondo una ricerca di MM One Group, il nostro paese è il secondo più lontano dal raggiungimento degli obiettivi; peggio di noi fa solo la Romania. Prossimi al raggiungimento degli obiettivi, ripartiti nelle 4 macro-aree Broadband, e-Commerce, Inclusione Digitale e e-Government, sono i Paesi del Nord Europa. I più virtuosi sono, infatti, Belgio, Olanda, Svezia, Lussemburgo e Danimarca, che hanno quasi raggiunto i target europei e in alcuni casi centrato gli obiettivi.
L’Italia è in ritardo in termini di velocità di connessione alla rete, negli acquisti online da parte dei cittadini (17%, media europea 45%) e delle Pmi che fanno vendite o acquisti online (4%, media europea 13%), nell’uso regolare di Internet (53%) anche da parte delle persone svantaggiate (38%) e dei servizi di eGovernment (19%, media europea 44%).


Secondo lo studio ritardo italiano è imputabile a uno scarso adeguamento alle tecnologie digitali soprattutto da parte delle aree meridionali del Paese, dato che, nello studio sulle performance digitali nelle regioni italiane, quelle del Centro-Nord registrano risultati migliori (elaborazioni su dati Istat 2011). La fotografia scattata da MM One Group restituisce, infatti, l’immagine di un’Italia a due velocità con i cittadini e le imprese delle regioni settentrionali più abituati a usare i servizi Internet, compresi quelli di e-Government.
In particolare, Toscana, Emilia Romagna e Umbria risultano essere le regioni più virtuose per prestazioni digitali delle Amministrazioni Comunali (le meno virtuose sono Molise, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata). I cittadini di Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Lazio risultano essere i più virtuosi in termini di uso e dotazioni di Ict (i meno virtuosi sono quelli di Puglia, Sicilia, Calabria). Le imprese più virtuose sono quelle di Trentino Alto Adige, Lombardia e Marche (le meno virtuose quelle di Campania, Puglia e Sicilia).


“La diffusione dell’Ict ha un impatto notevole sullo sviluppo e sul rilancio economico di un Paese. Attraverso le tecnologie digitali è possibile incrementare il Pil, aumentare l’occupazione e ridurre il deficit di uno Stato. L’Italia è il fanalino di coda nelle classifiche europee, sia in termini di dotazione digitale che di investimenti nel settore. Dati i vincoli di bilancio che hanno bloccato gli investimenti pubblici, l’Italia rischia di vedere incrementato il proprio ritardo nella competizione globale che oggi si gioca nella Rete. MM One Group ha recentemente investito sulla Banda Ultra Larga, portando in azienda, a Noventa di Piave, la fibra ottica e aprendo la strada per connessioni ad Altissima Velocità in tutto il Veneto Orientale. Le performance digitali della nostra regione, il Veneto, sono migliori rispetto a quelle di altre aree del Paese – sottolinea Mauro Cunial, presidente di MM One Group – tuttavia, affinché realtà come la nostra possano nascere e contribuire alla crescita economica, è necessario creare un ambiente culturale e normativo favorevole alla realizzazione di infrastrutture tecnologiche che consentano di raggiungere in tempi stretti l’abbattimento del digital divide”.


“Auspichiamo – conclude – che i principali attori politici e territoriali prendano coscienza di questo gap tutto italiano, aumentando gli investimenti e stimolando culturalmente cittadini, imprese e Pubblica amministrazione a impiegare le tecnologie digitali per favorire la crescita economica e rendere il Paese competitivo nel mercato globale. I dati illustrati ci dicono che siamo in grave ritardo ma anche che c’è tanto spazio per crescere. Lo sviluppo dell’e-Commerce potrebbe rappresentare, per esempio, un cruciale strumento di crescita e di diffusione del Made in Italy nel mondo”.

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