Eastman Kodak esce da 20 mesi di Chapter 11 e da una sua costola si forma una nuova società, la Kodak Alaris, che ha acquisito il diritto di utilizzare lo storico marchio e farlo rivivere all’insegna dell’innovazione tecnologica guidata da mobile, Cloud e Big Data.
Kodak aveva chiesto negli Stati Uniti la procedura di bancarotta a gennaio 2012; allora il Ceo Antonio Perez aveva chiarito che solo l’amministrazione controllata avrebbe permesso di alleggerire il pesante fardello dei costi ereditati da un’azienda di dimensioni gigantesche. L’uscita dalla bancarotta coincide con alcuni eventi fondamentali: la restituzione dei debiti; la sostituzione della maggior parte dei membri del cda; l’annullamento delle vecchie azioni, che saranno rimpiazzate da uno stock di nuova generazione e, soprattutto, la vendita dei rami d’attività Personalized Imaging e Document Imaging al britannico Kodak Pension Plan (KPP).
E’ dalla fusione di Kodak Document Imaging (scanner e software di acquisizione dati e servizi professionali) e Kodak Personalized Imaging (che commercializza prodotti di imaging di qualità, come carta da stampa fotografica e pellicole per fotocamere, e relativi servizi nei chioschi, online e su mobile) che nasce la nuova Kodak Alaris.
“Siamo emozionati e entusiasti”, annuncia la presidente Dolores Kruchten, “per noi è un grande giorno. La nuova società conserva l’eredità del marchio Kodak, ma punta a rispondere con maggiore agilità alle esigenze di un mercato che cambia, con una struttura organizzativa interna molto più snella, ma anche con un deciso focus su innovazione e tecnologia”.
Kodak Alaris, che ha una licenza perpetua di utilizzo del marchio Kodak, è guidata dalla Kruchten, presidente del ramo d’azienda Document Imaging, insieme a Dennis Olbrich, presidente del ramo Personalized Imaging.
“L’innovazione è sempre stata fondamentale per il nostro successo e continuerà ad essere una pietra angolare dei nostri business”, continua la Kruchten. “Con la nuova proprietà, aumenteremo il nostro impegno per lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni all’avanguardia. Cominceremo con un ambizioso piano di roll-out software per gli scanner, perché la vera sfida per noi sono i Big Data, il mobile e il Cloud che cambiano il modo di usare le informazioni”. Oggi i clienti si ritrovano quantità enormi di dati da gestire, nelle forme più disparate, dall’email al tweet, e vogliono poterli catturare, collegare, classificare, elaborare. “Il focus è catturare le informazioni fondamentali per le applicazioni di business in modo tempestivo e non solo sulla carta, ma su ogni tipo di supporto: questa è la direzione in cui andranno le nostre innovazioni e gli investimenti”, annuncia la Kruchten. “Da Kodak abbiamo acquisito anche importanti brevetti che ci permettono di lavorare sull’elaborazione dei dati e il personalized imaging”. Intanto un team dedicato studierà attentamente le esigenze dei clienti per poter dare una risposta tempestiva a tutte le sollecitazioni del mercato.
Kodak Alaris continuerà a garantire naturalmente la distribuzione, tramite una capillare rete di rivenditori, anche in Europa, mentre la ricerca e lo sviluppo sono per ora concentrati nelle sedi americana (a Rochester, che resta la struttura maggiore, benché gli headquarters si siano trasferiti a Londra) e cinese, con possibili espansioni future. “Abbiamo appena cominciato”, dice la Kruchten, “abbiamo già la forza di 4.700 dipendenti in 30 paesi e stabilimenti produttivi in tutto il mondo. Ma non escludiamo in futuro di assumere ancora”.
Kodak Alaris garantirà anche l’offerta dei servizi e il supporto che i clienti Kodak conoscono: il brand con cui continuerà a contrassegnare i suoi prodotti è il nome Kodak, benché la società ora si chiami Kodak Alaris. “Investiremo molto anche in marketing per far conoscere a tutti i cambiamenti in atto. Partiamo con una posizione finanziaria molto solida: non abbiamo debiti e il fatturato previsto per quest’anno è di oltre 1,3 miliardi di dollari”.