“Dopo aver riacquistato da Verizon il 23% di Vodafone Italia, il Paese è di nuovo il secondo mercato in Europa per noi”. Lo ha detto il Ceo di Vodafone Vittorio Colao in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Ci sono però due problemi – dice Colao – una situazione politica ed economica non confortante per un investitore e una guerra di prezzi sconclusionata che credo non abbia portato bene a nessuno. Ma resta strutturalmente uno dei nostri mercati principali”. L’Italia avrà dunque una parte importante del progetto Spring “per accelerare il 4G e andare più in profondità con la fibra, nostra o con la collaborazione con Telecom Italia a prezzi sostenibili. Altrimenti siamo già attrezzati e stiamo già partendo per investire. Ho molta fiducia perché il nuovo capo delle operazioni commerciali è Paolo Bertoluzzo uno dei nostri manager più esperti nel fisso e nel mobile: una larga parte degli investimenti sarà in quest’area”. Vodafone è quindi “pronta a usare la cassa per nuove acquisizioni in Italia”.
“Con la vendita passiamo da 6 a 8 miliardi di sterline di investimenti, vuol dire circa 10 miliardi di capitale da impiegare ogni anno. Il consolidamento è inevitabile”.
Secondo Colao nel settore delle tlc e dell’hi-tech resteranno pochi grandi operatori. La previsione si basa sul fatto che “la tecnologia digitale per sua natura porta al consolidamento, perché comporta grossi investimenti anticipati nel tempo, per avere ritorni più avanti. Più grossi diventano gli investimenti e più bisogna aumentare la scala per poterseli permettere”. Ma a differenza di quanto avviene in Europa “negli Usa non si preoccupano della dimensione dei player: con 300 milioni di clienti due soi operatori fanno larga parte dei profitti del mercato e investono”.