IN TILT IL PORTALE PER LE START-UP

Il Pd: “Zanonato chiarisca su SmartStart”

Domani il senatore Francesco Russo presenterà un’interrogazione sull’ingorgo digitale che ha investito la piattaforma di Invitalia dedicata ai finanziamenti per le start up innovative del Sud. “Il portale doveva essere una best practice e così non è stato”

Pubblicato il 09 Set 2013

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La vicenda SmartStart, relativa ai finanziamenti per un totale di 190 milioni di euro alle start up innovative del Sud stanziati Ministero dello Sviluppo economico (Mise), avrà strascichi in parlamento. Domani, alla riapertura dei lavori, il senatore del Pd Francesco Russo presenterà un’interrogazione al Senato al ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, sul mega-ingorgo digitale creatosi il 4 settembre, primo giorno utile per caricare i progetti sul sito www.smartstart.invitalia.it.

Quel giorno gli start upper intenzionati ad ottenere gli incentivi Smart – per società innovative sotto il profilo organizzativo o produttivo, orientate a nuovi mercati o ai nuovi bisogni sociali o ambientali – e quelli Start, dedicati a chi opera nell’economia digitale per realizzare programmi di investimento a contenuto tecnologico, sono accorsi sulla piattaforma digitale per procedere all’iscrizione. Ma hanno trovato un muro: tempi lunghi di attesa, crash continui del portale, documentazioni incomplete. La protesta è montata anche su Facebook dove Invitalia, che gestisce la piattaforma, continuava a scusarsi per il malfunzionamento.

A fronte dei problemi emersi Francesco Russo, già protagonista della battaglia “ammazza-fax” per eliminare l’obsoleta tecnologia di trasmissione documenti da uffici e amministrazioni pubbliche, chiede quali iniziative intenda adottare in merito il ministro. Nel testo dell’interrogazione, anticipato da Assodigitale, il senatore, dopo aver ricordato cos’è il progetto SmartStart, sottolinea che, nel giorno di apertura ufficiale del bando online, “la procedura di registrazione sul sito non produceva buon esito; il portale si bloccava ripetutamente; il form risultava essere incompleto rispetto ai requisiti indicati nella legge; il salvataggio della bozza di domanda non avveniva regolarmente; il disservizio appare aggravato dal fatto che si tratta di una procedura per l’erogazione di contributi sino ad esaurimento dei fondi, nella quale la tempestività nella presentazione delle domande assume carattere determinante”. Di tutto questo il parlamentare chiede conto al ministro.

In un commento a latere, postato su Facebook, aggiunge: “Il portale SmartStart poteva e doveva essere una ‘best practice’, una vetrina per dimostrare alla parte attiva e innovativa del Paese che è possibile una politica e una pubblica amministrazione capace di portare, attraverso passi concreti, a risultati che si possono toccare con mano fin da subito. Così, purtroppo, non è stato”.

Per quanto riguarda i dettagli del bando, gli incentivi Smart (previsti dal titolo II del Decreto) sostengono le società di nuova costituzione, con un business innovativo sotto il profilo organizzativo o produttivo, oppure orientate a nuovi mercati o anche a intercettare nuovi bisogni sociali o ambientali. Smart prevede contributi a fondo perduto per coprire parzialmente i costi di gestione sostenuti dalla società beneficiaria nei primi 4 anni di attività (fino al limite massimo di 200mila euro, elevabile a 300mila per le “start up innovative”).

Gli incentivi Start (previsti dal titolo III del Decreto) sostengono gli investimenti di società di nuova costituzione che operano nell’economia digitale oppure che realizzano programmi di investimento a contenuto tecnologico per valorizzare economicamente i risultati della ricerca pubblica e privata. Start prevede contributi a fondo perduto per la parziale copertura di spese di investimento e servizi di tutoring tecnico-gestionale (fino al limite massimo di 200mila euro).

Smart e Start sono cumulabili ed è possibile presentare un’unica domanda per entrambe le agevolazioni.

Invitalia cura tutte le fasi di valutazione, concessione ed erogazione dei contributi. La valutazione del piano d’impresa si concluderà nei 60 giorni successivi alla presentazione della domanda.

Da un comunicato Invitalia è emerso che, alle 13 di sabato 7 settembre, i progetti in corso di elaborazione erano 2163, risultato di centinaia di migliaia di accessi al sito: 301mila il 4 settembre, 275mila il 5 e 240mila il 6 settembre.

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