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Vivendi, Bollorè: “Non cerco nessun incarico”

Il finanziere smentisce di volersi candidare a diventare ceo del gruppo francese. E rilancia: “Bene il ritiro della candidatura del tedesco Thomas Rabe. La società resti francese”

Pubblicato il 10 Set 2013

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Vincent Bollorè non è alla ricerca per se stesso di un incarico o di una retribuzione nel gruppo Vivendi”. A precisarlo in una nota è il gruppo guidato dal finanziere bretone, Vincent Bollorè, principale azionista del gruppo francese dei media e delle tlc Vivendi con una quota di circa il 5%.

Bollorè, nel ”rallegrarsi” per il ritiro della candidato presentato da Jean-Renè Fourtou, il presidente del consiglio di sorveglianza di Vivendi, sottolinea che ”vigilerà” circa la futura composizione del direttorio e del Consiglio di Sorveglianza. Per sostituire alla presidenza del direttorio, Jean-Bernard Levy, era stato selezionato da Fourtou, un tedesco, Thomas Rabe, dirigente del gruppo tedesco Bertelsmann. Bollorè, si legge nella nota, ”è molto attento e determinato affinché questo fiore all’occhiello dell’industria francese dei media e delle tlc sia ora gestito in trasparenza, per restare francese e non rischiare di essere smantellato”.

Il gruppo Bollorè, che è stato creato 191 anni fa, vicino a Quimper, in Bretagna, si legge ancora nella nota, ”fattura oggi oltre 10 miliardi di euro e occupa 55 mila dipendenti. Fa parte dei grandi gruppi francesi con 10 mld di capitalizzazione in borsa. E’ oggi ancora controllato a maggioranza dalla famiglia Bollorè. Il gruppo Bollorè si è associato, due anni a fa a Vivendi conferendogli i suoi due canali tv, che hanno ampiamente confermato il loro successo con ormai circa il 5% di audience. Inoltre il gruppo ha investito direttamente cospicue somme per diventare il primo azionista con oltre il 5% del capitale sociale di Vivendi che rappresentano un valore superiore a 1 miliardo di euro”.

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