“È compito del nostro governo proteggerci e proteggere la nostra libertà, l’economia e le aziende. Penso che non abbia fatto un buon lavoro nel bilanciare le due cose. Francamente, penso che il governo abbia sbagliato”. Così il fondatore e amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, ha commentato il Datagate, ovvero le notizie trapelate nelle ultime settimane sul funzionamento dei programmi di sorveglianza della National Security Agency (Nsa) statunitense.
“Credo – ha aggiunto parlando dal palco del TechCrunch Disrupt, mega-conferenza tecnologica svoltasi in questi giorni a San Francisco – che sia compito nostro e mio proteggere chiunque usi Facebook e ogni informazione che condivide con noi”. Zuckerberg ha criticato l’amministrazione Obama per non essere stata più trasparente sulle proprie attività di intelligence in Rete che sono poi state rivelate da Edward Snowden .
Dalle rivelazioni emerge che l’Nsa ha ottenuto comunicazioni e informazioni via web da una lista di grandi società, tra cui Facebook, Google, Yahoo, Microsoft e Apple. Secondo i documenti diffusi da Snowden le aziende hanno creato sistemi con cui aiutare l’Nsa a monitorare le comunicazioni online al fine di contrastare il terrorismo. Le companies in questione hanno invece dichiarato di aver consegnato una quantità limitata di informazioni personali e solo su ordini del tribunale Foreign Intelligence Surveillance Court (Fisc). Facebook, Google, Yahoo e Microsoft hanno depositato azioni legali con cui ottenere l’autorizzazione a rivelare più dettagli a proposito degli ordini ricevuti dalla Corte.
Sempre dal palco del TechCrunch Disrupt, l’ideatore di Facebook ha affrontato un argomento completamente diverso: Facebook Home, progetto lanciato dall’azienda di Menlo Park lo scorso 4 aprile. A detta di tutti gli osservatori, l’interfaccia che puntava a rendere lo smartphone “super-social”, rendendo la fruizione dei contenuti su Facebook sempre più pervasiva, è stata un totale flop. Le app fruibili attraverso facebook Home sono risultate poco attraenti per i consumatori e l’unico telefonino pre-caricato con questo software, Htc First, è risultato un fallimento in termini di vendite. Ma Zuckerberg difende alla stremo la sua creatura: “Credo ancora – ha detto al TechCrunch – che sia qualcosa che molte persone vorranno avere nel tempo. Penso che sia una possibilità di grande valore avere i contenuti consegnati sulla home del cellulare ed essere costantemente consapevole di cosa sta succedendo”.