“Non abbiamo nessuna carta allo studio, siamo in stand-by. Aspettiamo la documentazione da Telecom”. Così il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, ha risposto ad una domanda sullo scorporo della rete Telecom, a margine di un convegno organizzato da ITmedia Consulting.
Dopo una prima informativa a maggio, l’Autorità aveva chiesto sul tema ulteriori approfondimenti a Telecom, relativi in particolare ai tempi dello scorporo e alla governance.
Per quanto riguarda invece l’unbundling, invece, Cardani ha previsto che “ci vorrà circa un mese-un mese e mezzo per chiudere il dossier” sulle tariffe 2013, “Tra pochi giorni – ha aggiunto Cardani – ci sarà il pronunciamento del Berec, poi comincerà il dialogo a tre tra il Berec, l’Agcom e la commissione Ue”.
Infine il presidente di Agcom ha annunciato che sarà avviata “a breve l’analisi dei singoli mercati delle Sic (Sistema integrato delle comunicazioni) per la verifica di eventuali posizioni dominanti”. “Non avremo – ha chiarito Cardani – temi precostituiti e terremo conto della nuova e complessa realtà televisiva”.
Il 12 agosto la Commissione europea si è espressa a sfavore della proposta di modifica delle tariffe di unbundling deliberata da Agcom che prevede una riduzione del canone Ull a 8,68 euro al mese dagli attuali 9,28 un taglio del 22% del bitstream a 15,14 euro al mese.
“La Commissione europea ha fatto ricorso al meccanismo di riesame dell’Ue – si leggeva nella nota della Commissione – in quanto ritiene che tali modifiche possano incidere negativamente sulla capacità degli operatori di pianificare e decidere in merito ai prezzi da applicare in Italia” La Commissione ritiene in particolare che la recente decisione dell’Authority italiana di fissare i prezzi per il 2013 sulla base della precedente analisi di mercato “sia in contraddizione con la dichiarazione, rilasciata nell’ottobre 2012, in cui l’Autorità affermava che i nuovi prezzi sarebbero stati basati sulla nuova indagine di mercato”
Una decisione definita fra l’altro “sorprendente” se si considera – puntualizza la Commissione “che l’Agcom ha sottoposto a consultazione in parallelo i risultati delle sue nuove analisi di mercato, avviate già nel settembre 2012″. L’Europa ritiene che “poiché i prezzi di accesso dovrebbero riflettere i più recenti dati sui costi, l’Agcom avrebbe dovuto fissarli sulla base della sua analisi di mercato completa più recente e affidabile”.