MERCATO UNICO TLC

Anfov: “Il taglio del roaming penalizza fortemente le Tlc”

Il presidente Achille De Tommaso: “Il peso del costo delle reti poggia tutto sulle spalle degli operatori, mentre gli Over the top con i loro sevizi ne ricavano un reddito ingente”

Pubblicato il 18 Set 2013

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Il pacchetto di norme presentato dal commissario Neelie Kroes per il mercato unico delle Tlc contribuisce ad appesantire i bilanci degli operatori. Mentre gli Over the top proseguono a fare profitti. Però viene limitato il potere delle authority nazionali. Questo in sintesi il commento dell’Anfov (Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione) al nuovo pacchetto europeo per il mercato unico delle tlc, che “passa per una ulteriore riduzione delle tariffe che potrebbe costare circa sei miliardi al settore. Gli operatori avranno però a disposizione una licenza unica per offrire i loro servizi in tutti Paesi della Ue e sarà limitato il potere d’intervento delle authority nazionali”, sostiene l’Anfov.

Achille De Tommaso, presidente di Anfov, , sottolinea le “divergenze” che permangono nel settore. “Se infatti assistiamo alla convergenza dal punto di vista tecnologico perché tutto viaggia ormai sulla stessa rete, abbiamo invece forti divergenze fra mercato aziendale e consumer”, dice De Tommaso, precisando che il primo vuole voce, dati, videoconferenze di buona qualità per i quali è disposto a pagare, mentre il secondo pretende tutto, ma non è disposto a scucire un euro. “Si tratta soprattutto di servizi video dove chi invia non paga nulla”, osserva De Tommaso, che ricorda anche come “il peso del costo delle reti poggi tutto sulle spalle degli operatori, mentre gli Over the top (Google, Amazon, Facebook) con i loro servizi ne ricavano un reddito ingente”.

E se prima gli operatori di Tlc nazionali erano fra le blue chip della Borsa e producevano un reddito che rimaneva in Italia, oggi si assiste a un gigantesco trasferimento di questo reddito, visto che gli Over The top lo possono realizzare, ad esempio in Italia, ma le tasse in qualche caso le pagano all’estero.

Secondo De Tommaso, “E’ illogico che negli Usa ci siano circa tre operatori e in Europa decine che devono fare fronte a un mercato dove è sempre più difficile fare profitti e nel quale anche il controllo dei costi ha dei limiti”. Ci sarà un consolidamento del comparto, con fusioni e acquisizioni, o con consorzi. Alla fine rimarranno in pochi, due-tre operatori internazionali, stima De Tommaso, che dovranno fare fronte all’avanzata degli Over The top che aspirano a un ruolo come operatori di Tlc, con il rischio per il mercato che, dopo questa faticosa liberalizzazione, si torni a una situazione di monopolio od oligopolio. Una beffa, secondo l’Anfov, che potrebbe essere evitata dall’intervento di un regolatore. Ma in Europa ce ne sono troppi e non coordinati: cresce l’esigenza di averne uno solo per tutelare mercato e consumatori.

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