L'AUDIZIONE

Sistri, Confindustria: “No a sanzioni nella fase di collaudo”

Troppe difficoltà informatiche e procedurali: l’associazione in audizione al Senato chiede di sospendere le multe a carico delle imprese nel periodo di avvio del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che entrerà in vigore il primo ottobre

Pubblicato il 19 Set 2013

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Sospendere le sanzioni nel periodo di collaudo del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti che entrerà in vigore il primo ottobre per i gestori di rifiuti pericolosi. Questa la richiesta avanzata da Confindustria ieri in audizione alla commissione Territorio, ambiente, beni ambientali in Senato. Lo scrive il Sole 24 Ore, aggiungendo che ieri in Senato l’associazione ha ricordato le molteplici difficoltà informatiche e procedurali che non sono state risolte nemmeno dall’ultimo manuale operativo del Sistri, peraltro non aggiornata con le più recenti modifiche normative.

Pur riconoscendo gli sforzi fatti dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, Confindustria prevede che disagi si presenteranno fin dai primi giorni di entrata in vigore del sistema e anzi cresceranno nel tempo.

Confindustria ha messo a punto un documento, con cui suggerisce alcune modalità operative per semplificare il Dl 101/2013 dal ministero dell’Ambiente in materia. Suggerimenti e modifiche alla norma potranno essere presentati nei prossimi sei mesi, prima dell’entrata in vigore a regime del sistema prevista il 3 marzo 2014.

Nella prima fase di attuazione del Sistri dovrebbero essere coinvolti 17mila gestori, ma la platea delle aziende interessate potrebbe lievitare a 50mila soggetti in caso di interpretazione troppo restrittiva della norma.

Il Sistri, che doveva entrare in vigore dal 17 luglio 2010 e che nel frattempo ha subito sette rinvii, riguarda in una prima fase i gestori di rifiuti pericolosi, per essere poi progressivamente applicato anche ad altri soggetti nei prossimi mesi, per finire poi con i produttori di rifiuti pericolosi che saranno soggetti all’obbligo il 3 marzo 2014.

Nei mesi scorsi migliaia di imprese hanno protestato contro il Sistri, un sistema complesso che presenta diverse difficoltà di implementazione dal punto di vista informatico. Non più tardi della scorsa settimana la protesta di Assintel, con una lettera al ministero dell’Ambiente per denunciare le criticità del sistema: “Mancano integrazione con i software, sperimentazioni e supporto normativo”. E chiede “un segnale concreto per minimizzare i danni alle imprese”.

L’ex ministro all’Ambiente Corrado Clini, con decreto firmato il 20 marzo scorso, ha stabilito l’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti, pubblicato poi in Gazzetta ufficiale lo scorso 19 aprile. L’entrata in vigore del sistema per le grandi aziende è stata fissata al 30 aprile per i grandi produttori di rifiuti pericolosi (con più di 10 dipendenti). Fino al 30 settembre questo periodo è considerato di allineamento per un migliore adeguamento al sistema. La piena operatività sarà dal primo ottobre 2013. Di recente però il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ha annunciato di essere al lavoro per eliminare l’obbligo di tracciabilità per la generalità dei rifiuti, mantenendolo solo per quelli pericolosi.

Il progetto Sistri è andato avanti nonostante l’inchiesta della procura di Napoli che ha portato in carcere 22 persone per presunte tangenti e false fatturazioni.

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