Il pacchetto Telecom dell’Unione europea non è esattamente quello che sognava Neelie Kroes, ma è il migliore che si possa ottenere oggi e val la pena portare avanti i provvedimenti per un’Europa più unita anche nelle telecomunicazioni. Il vice-presidente della Commissione europea nel discorso tenuto a Bruxelles in occasione dell’FT-Telefonica Millennials Summit ha parlato di fronte a una platea di giovanissimi. Il pacchetto di misure per il mercato unico delle telecomunicazioni rappresenta un necessario compromesso che permette di affrontare subito una serie di problemi urgenti per i consumatori e per la realizzazione e il finanziamento delle nuove reti.
“I giovani sono digitali e si aspettano un mondo digitale”, ha detto la Kroes. “Abbiamo proposto nuove regole per rendere l’Europa un continente connesso, per incentivare le nuove reti broadband, per abbattere le barriere, rimuovere gli ostacoli, mettere fine al roaming, ai contratti poco chiari e ai prezzi sleali. Per dare a cittadini e operatori il mercato dinamico e innovativo di cui hanno bisogno”.
Secondo uno studio della Commissione europea, i giovani del nostro continente credono meno nelle possibilità della tecnologia rispetto ai giovani di altre aree del mondo e la Kroes vuole ribaltare questo pessimismo: “Una volta eravamo leader nelle Ict: perché non tornare ad esserlo? Perché non possiamo credere in un futuro digitale? L’Europa potrebbe essere la patria del prossimo Google o Facebook. Abbiamo gli strumenti, la tecnologia e i cervelli”. A questo proposito la vice-presidente della Commissione ha invitato i giovani a consultare e firmare lo StartUp Manifesto. “L’iniziativa Startup Europe serve ad aiutare tutti gli imprenditori europei, usando strumenti come gli acceleratori, il venture capital o il crowdfunding. In tempi di crisi economica come questo, è dall’innovazione delle start-up che può partire la ripresa”, ha sottolineato la Kroes.
La Kroes ha evidenziato anche le opportunità per i giovani che si specializzano nell’uso delle tecnologie digitali e ha osservato che il 90% dei lavori necessiterà di digital skills entro il 2020, ricordando l’iniziativa europea “Grand coalition for digital jobs”. La Kroes lancerà anche un’altra iniziativa la prossima settimana, chiamata “Opening Up Education”, volta a diffondere lo studio delle Ict nelle scuole: “Per trasformare l’Europa occorre partire dall’istruzione”, ha ribadito il vice-presidente Ue. “Non vuol dire insegnare ai ragazzi come si usa un computer, perché lo sanno fare, né portare i computer a scuola, perché spesso già ci sono: vuol dire trasformare i metodi di insegnamento, rendendolo veramente digitale, tecnologico, accessibile sempre e ovunque“.