TURISMO

Affitti brevi, a regime la piattaforma nazionale delle strutture ricettive



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La ministra Santanché annuncia la conclusione della fase pilota e l’entrata in esercizio della banca dati a partire dal mese di settembre. “Determinante il coordinamento e la gestione delle informazioni per regolamentare il settore”. Interoperabilità per garantire la sinergia operativa fra istituzioni

Pubblicato il 28 ago 2024



palazzo Chigi – Governo 2

Entrerà in esercizio da settembre, con la pubblicazione dell’avviso, la banca dati delle strutture ricettive. Ad annunciarlo è Daniela Santanché, ministra del Turismo, spiegando che la fase pilota si è appena conclusa con l’ingresso nel sistema delle ultime Regioni, cioè Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana e Umbria, e della Provincia Autonoma di Trento.

Come funziona la piattaforma

Tramite la piattaforma, spiega il ministero, è possibile richiedere il Codice Identificativo Nazionale (Cin) da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili, come previsto dall’articolo 13-ter del decreto legge 145 del 2023. I titolati delle strutture potranno acccedere al sistema utilizzando la propria identità digitale e visualizzare i dati relativi sulle strutture collegate al proprio codice fiscale. Utilizzando il servizio potranno inoltre integrare le informazioni mancanti, segnalare eventuali modifiche e ottenere il Cin.

La regolamentazione degli affitti brevi

“È stato compiuto un grande lavoro di squadra per il quale ringrazio il Governo, le Regioni e il personale del ministero – sottolinea Santanché – Questa riforma, di cui nessun esecutivo precedente aveva capito l’importanza, oltre a rappresentare un’importante risorsa per il coordinamento e la gestione dei dati relativi alle strutture ricettive presenti sul territorio nazionale, è pensata per regolamentare e non criminalizzare gli affitti brevi. Io non sono per i divieti assoluti, perché in molte aree italiane, dove scarseggiano gli alberghi, sono fondamentali per accogliere i turisti e favorire il decongestionamento dei flussi”.

Sinergia tra PA centrale e amministrazioni locali

Lo strumento è stato progettato prevedendo meccanismi di interoperabilità per valorizzare le sinergie tra i dati in possesso delle istituzioni statali e quelli che invece sono di competenze delle amministrazioni locali, fornendo una mappatura dettagliata degli esercizi ricettivi grazie al Codice Identificativo Nazionale, rendendo più semplice una visione complessiva dell’offerta turistica nazionale.

Un argine alle irregolarità

“Grazie a questo nuovo impianto normativo, che prevede anche rigorose misure per garantire la sicurezza degli occupanti delle strutture ricettive – conclude la ministra del Turismo – poniamo un argine al contrasto delle forme di ospitalità irregolari, contribuendo a garantire un settore turistico più trasparente e disciplinato. E attraverso questo nuovo approccio integrato, generiamo ingenti benefici non solo negli ambiti della legalità, della trasparenza e della sicurezza, ma anche della qualità del servizio offerto ai turisti”.

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