CONSIGLIO DEI MINISTRI

Cripto-attività, giro di vite del governo: l’Italia si adegua alle norme Ue



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Approvato in esame definitivo il decreto legislativo sostenuto dai ministri Giorgetti e Fitto. Previsti obblighi di trasparenza, un rafforzamento della vigilanza e una maggior tutela per gli utenti. In campo anche misure per la prevenzione dell’abuso di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato

Pubblicato il 2 set 2024



palazzo Chigi – Governo 2

Luce verde in Consiglio dei ministri al decreto legislativo sull’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento Ue sulle cripto-attività. Il provvedimento, approvato in esame definitivo e tenendo in considerazioni i pareri delle commissioni competenti di Camera e Senato, era stato proposto da Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, e Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze.

L’obiettivo del decreto legislativo

Il provvedimento approvato in Consiglio dei ministri ha l’obiettivo di adeguare le normative italiane al regolamento UE 2023/1114 (MICAR Markets In Crypto Asset Regulation), che introduce una regolamentazione minima valida per tutte le cripto attività.

Gli ambiti di intervento

Tra i principali ambiti di intervento su cui agisce il provvedimento ci sono, secondo quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, gli obblighi di trasparenza informativa per l’emissione, l’offerta al pubblico e l’ammissione di cripto attività su una piattaforma di negoziazione, l’autorità e la vigilanza dei prestatori di servizi per le cripto attività e per gli emittenti di token in moneta elettronica; il funzionamento, l’organizzazione, la governance degli emittenti e dei prestatori di servizi per le cripto attività; la tutela dei possessori di cripto attività e dei clienti dei prestatori di servizi; le misure per prevenire l’abuso di informazioni privilegiate, la divulgazione illecita di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato.

Nuovi poteri per Banca d’Italia e Consob

A esercitare i poteri su negoziazioni e prestatori di servizi nell’ambito delle cripto-attività saranno, secondo quanto stabilito dal decreto, la Banca D’Italia e la Consob, che vengono individuate come le autorità competenti per le autorizzazioni (ai fini dell’emissione, dell’offerta al pubblico e della richiesta di ammissione alla negoziazione dei token, nonché ai prestatori di servizi per le cripto-attività), di vigilanza, di indagine e sanzionatori, previsti dal regolamento.

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