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Sanità, sempre più italiani si affidano al digitale. Ssn, focus sulla riorganizzazione



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Dall’Outlook Salute di Deloitte emerge che il 54% dei cittadini utilizza il canale online per prenotare visite e sale al 58% la quota di coloro che ricevono referti per via telematica. Borsani: “Ma bisogna potenziare alcuni aspetti ritenuti critici e valorizzare la traiettoria di innovazione dell’ecosistema sanitario, attraverso un uso consapevole degli strumenti”

Pubblicato il 9 set 2024



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La trasformazione digitale della sanità stia progredendo: lo afferma la quarta edizione dell‘Outlook Salute Italia di Deloitte, secondo cui il 54% degli italiani prenota prestazioni online, il 58% riceve referti digitali, il 38% utilizza servizi e piattaforme digitali per informarsi o scegliere professionisti sanitari e il 45% condivide referti in modalità digitale. Le opportunità legate alla digitalizzazione della sanità che gli italiani apprezzano includono la facilità di accesso (48%), la maggiore scelta di servizi (36%) e la continuità delle cure (29%).

Preoccupazioni e criticità

Nonostante i vantaggi, il 46% degli italiani teme di perdere il contatto diretto con i medici. Il 29% segnala complessità nell’accesso e nell’uso degli strumenti digitali, mentre il 31% dichiara una mancanza di competenze digitali. Nel complesso, il giudizio sulla digitalizzazione della sanità pubblica è sufficiente per la maggioranza degli intervistati, sebbene il 23% la ritenga insufficiente. Per quanto riguarda la sanità privata, il giudizio è più positivo, con solo il 13% di insufficienze.

Priorità nella riorganizzazione del Ssn

Secondo l’Outlook Deloitte, ridurre le liste d’attesa, facilitare l’accesso alle cure e sfruttare l’innovazione tecnologica per migliorare l’organizzazione del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) emergono come priorità chiave. Nel 2023, il 29% dei rispondenti ha dichiarato di aver dovuto rinunciare a delle cure negli ultimi 12 mesi, una diminuzione rispetto all’anno precedente (-3%). Le rinunce sono principalmente causate da motivi economici nel 69% dei casi, una percentuale in crescita rispetto agli anni precedenti. La valutazione complessiva della Sanità Pubblica rimane stabile con un voto di 6,3 su 10, mentre quella Privata raggiunge un voto di 7.

Intelligenza Artificiale e Pnrr

L’Intelligenza Artificiale (AI) è vista come utile per diagnosi e cura dal 57% degli intervistati, soprattutto tra i giovani. Tuttavia, il 18% esprime preoccupazioni riguardo alla possibilità di errori diagnostici e alla competenza dei professionisti sanitari nell’uso di queste tecnologie.

La conoscenza delle iniziative della Missione 6 del Pnrr è limitata: il 43% non conosce le Case della Comunità e il 38% gli Ospedali di Comunità. Nonostante ciò, il 42% degli italiani prevede effetti positivi sulla sanità grazie agli investimenti del Pnrr, anche se questa percentuale è in calo rispetto alla rilevazione precedente.


Necessario un uso consapevole degli strumenti digitali

“La fotografia che emerge dalla ricerca si differenzia da quella delle tre precedenti edizioni, prendendo le distanze dalla pandemia e tracciando uno scenario di nuova normalità per la Sanità italiana – commenta Guido Borsani, Partner di Deloitte Italia -. Il sistema sanitario necessita di potenziare alcuni aspetti ritenuti critici e valorizzare la traiettoria di innovazione dell’ecosistema sanitario, attraverso un uso consapevole di strumenti digitali”.

“Il futuro della sanità italiana sarà determinato dalla combinazione delle spinte che provengono “dal basso”, generate da fenomeni reali quali la crescita delle liste di attesa, e “dall’alto”, con riferimento alla qualità e alla velocità con cui saranno implementate le riforme del Pnrr”, conclude Davide Lipodio, Health & Human Services Sector Leader di Deloitte Italia.

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