L’opinione del Berec sulle tariffe Agcom per la rete in rame “’non sembra esporre argomenti che contraddicono l’analisi della Commissione”, per cui questa “resta fiduciosa che i suoi seri dubbi siano ben fondati, giustificati e validi”. Così il portavoce della commissaria Ue all’Agenda digitale, Neelie Kroes, aggiungendo che Bruxelles, pur prendendo “nota dell’opinione negativa” del Berec, continuerà a “cooperare” con questo e Agcom “per trovare una soluzione mutualmente accettabile”.
La Commissione, che ha assicurato “studierà più in dettaglio” l’analisi del Berec, ribadisce comunque la rilevanza della sua raccomandazione appena adottata sugli obblighi di non discriminazione e le metodologie dei costi per promuovere la concorrenza e lo sviluppo della banda larga che dovrebbero restare in vigore sino almeno al 2020, dando certezza agli investitori. Per questo Bruxelles non vede nessuna migliore opportunità della revisione da parte dell’Agcom della regolamentazione del mercato italiano della banda larga per attuare pienamente la raccomandazione. E quindi fissare i prezzi di accesso all’ingrosso alla rete di Telecom Italia in linea con il quadro di regolamentazione Ue.
Questa estate Agcom ha deciso di rivedere al ribasso le tariffe di unbundling ma il 12 agosto la Commissione europea si è espressa a sfavore della proposta di modifica, stabilendo che, nei successivi tre mesi, in collaborazione con il Berec, avrebbe discusso insieme con l’Agcom le modifiche da apportare alla proposta in questione.
Ma il 17 settembre l’organismo che raccoglie i regolatori europei si è di fatto schierato con l’Authority presieduta da Angelo Marcello Cardani e ieri ha dato il suo parere ufficiale, confermando la validità delle soluzioni proposte.