“Non è problema di barriere, nè un problema di passaporto di capitali”. Lo ha sottolineato il premier Enrico Letta in un’intervista a Bloomberg Tv ricordando che “in un mercato aperto come quello europeo” l’acquisizione di Telecom da parte di Telefonica riguarda innanzitutto il “livello occupazionale” ma anche la questione degli asset strategici come “la rete”. “Siamo ora nel mercato europeo, stiamo discutendo di compagnie europee, come Enel o Endesa. Non è un problema di nazioni, ma un problema di interessi strategici”, ha detto il presidente del Consiglio. All’interno dell’operazione, ha ricordato Letta, “ci sono gli asset strategici. Siamo molto consapevoli di ciò e vogliamo seguirne lo sviluppo, perché non vogliamo perdere questi aspetti strategici dell’operazione”.
Sulla vicenda, Letta riferirà alla Camera, martedi’ 1 ottobre alle ore 11 sarà in Aula alla Camera. Ad annunciarlo oggi il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, al termine della riunione dei capogruppo di Montecitorio di questo pomeriggio.
Anche il ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, è intervenuto sul nodo occupazione.”Ora pensiamo a tutte le politiche necessarie per evitare eventuali danni -ha detto – Ad esempio, dobbiamo garantire che la rete fissa rimanga sotto il controllo italiano e dobbiamo evitare che l’attivita’ di compravendita non danneggi l’occupazione. Io sto lavorando su questo”.
Ieri Letta, aveva promesso che il governo avrebbe vigilato “sui profili occupazionali e sugli aspetti strategici per l’Italia” nell’acquisizione di Telecom da parte di Telefonica, sottolineando però che i “capitali europei potrebbero aiutare Telecom a essere migliore rispetto a come è stata in questi 15 anni”. Una presa di posizione giunta solo a fine giornata dopo i numerosi appelli al governo da parte di sindacati e politici.
Secondo Mario Mauro, ministro della Difesa, il tema dello scorporo è il nocciolo duro della questione Telecom”. Ribadendo le parole del premier Letta, ha ricordato che “Telecom è una società privata e non può essere visto male il fatto che ci sia un diverso assetto di questa realtà imprenditoriale che con questa operazione potrebbe rilanciarsi”. Per il ministro “il possesso della rete da parte di Telecom è stato spesso oggetto di discussione – ha spiegato – e ci sono stati anche suggerimenti da parte dell’Ue, che però non hanno sciolto il nodo, anzi hanno ritardato il tema dello scorporo. Telefonica avrà ora una posizione dominante rispetto al tema della rete – osserva – e noi da questo punto di vista avremmo ancora un punto interrogativo”. Il ministro ha però poi concluso: “Non mi vorrei unire al coro di chi parla di questo come dell’ennesima sconfitta della politica e del sistema Italia che ha certamente enormi problemi, ma questo deve servire per farci maturare la consapevolezza che se ci mettiamo tutti insieme possiamo avere buoni risultati e che non necessariamente questi risultati passano attraverso lo sventolio di un interesse nazionale, perche’ un conto e’ l’interesse nazionale e un conto è un orgoglio nazionale fino a se stesso”.