L'OPERAZIONE TELEFONICA

Anatel, Tim Participacoes: “Cedere in blocco, non a pezzi”

L’Authority carioca delle Tlc chiederà a Telecom Italia di cedere in blocco l’operatore che detiene in Brasile, se Telefonica salirà al 100% in Telco. L’obiettivo di Brasilia è mantenere la concorrenza con quattro player nell’arena del mobile

Pubblicato il 25 Set 2013

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L’autorità delle telecomunicazioni brasiliana Anatel chiederà la vendita da parte di Telecom Italia della divisione mobile Tim Participacoes, se il gruppo spagnolo Telefonica acquistasse il 100% di Telco, ha detto a Reuters una fonte di Anatel. L’autorità brasiliana inoltre, secondo Bloomberg, vedrebbe meglio una vendita in blocco di Tim Participacoes ad un nuovo entrante piuttosto che lo spezzatino dell’operatore.

Il ministro delle Comunicazioni, Paulo Bernardo, ha detto che le autorità non consentiranno a Telefonica di controllare Tim Participacoes, secondo operatore mobile brasiliano che fa capo a Telecom Italia, e Vivo, primo operatore del paese che fa già capo a Telefonica.

Telco detiene il 22,4% di Telecom e, in termini di diritti di voto, è partecipata da Telefonica al 46,18%, Intesa Sanpaolo e Mediobanca con l’11,62% ciascuna e Generali con il 30,58%. Con l’accordo annunciato ieri, Telefonica ha comprato altri 9 mesi di status quo in Telecom Italia, al fine di controllare il break-up del gruppo e si riserva la possibilità di acquistare le quote dei soci italiani nella holding.

Secondo quanto riportato oggi da una fonte a Bloomberg, Anatel preferirebbe di gran lunga la vendita allo spezzattino di Tim Participacoes. L’obiettivo di Anatel è quello di mantenere il numero di quattro operatori nel mercato della telefonia mobile. Per questo motivo, l’authority carioca vedrebbe di buon occhio l’ingresso del paese di un nuovo player straniero come ad esempio Vodafone o At&t, che potrebbero entrare nell’arena brasiliana del mobile acquisendo Tim Participacoes.

Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, ha ribadito ieri la sua contrarietà alla cessione degli asset sudamericani di Telecom Italia. Vendere il business di Telecom Italia in Brasile e Argentina, secondo Bernabè, sarebbe un danno per il profilo internazionale dell’azienda. I ricavi cumulati da Telecom Italia in Brasile e Argentina rappresentano circa il 40% del fatturato del gruppo nel 2012.

L’operazione che porterà Telefonica al 70% in Telco non è ancora finita sul tavolo dell’Anatel, che dovrà esaminarla e dare il suo assenso perché si possa concludere. Per ora Telefonica non ha bisogno del placet di Anatel per procedere con l’operazione, perché nel quadro dell’accordo siglato con gli investitor di Telco (Mediobanca, Intesa San Paolo e Generali) l’azienda iberica disporrà di una minoranza di quote con diritto di voto.

La legge brasiliana, in materia di antitrust, non consente ad un’azienda di controllare più del 50% del mercato e nemmeno di controllare più di una licenza rilasciata dall’Anatel, ha detto il ministro carioca delle Comunicazioni Paulo Bernardo. Di fatto, in Brasile, oltre a Telefonica, ci sono altri tre operatori che per ragioni di concorrenza non sono titolati a rilevare e controllare Tim Participacoes: si tratta di Oi, America Movil e Nii Holding.

Una volta raggiunto il pieno controllo di Telecom Italia, compresi gli asset brasiliani, Telefonica avrà un anno di tempo per vendere Tim Participacoes o Vivo, l’operatore che controlla già sul mercato carioca, ha aggiunto il ministro Bernardo.

“Il nostro obiettivo è che un’azienda non possa controllarne un’altra perché non possiamo permettere questo tipo di concentrazione del mercato”, ha detto Bernardo, aggiungendo che in questo modo ci sarebbe un player in meno sul mercato e che ciò sarebbe molto negativo.

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