AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

Industria 5.0: cloud e AI per lo sviluppo dei service robot “intelligenti”



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L’innovazione tecnologica consentirà di sbloccare il pieno potenziale e secondo GlobalData il giro d’affari balzerà a 218 miliardi di dollari nel 2030 dai 76 del 2023 con una crescita del 14% anno su anno. Riflettori sui cosiddetti robot di servizio, veri e propri assistenti: ad oggi sono poco più che “giocattoli” ma lo scenario evolverà rapidamente. Per gli “umanoidi” invece bisognerà aspettare

Pubblicato il 23 set 2024



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Il cloud e l’intelligenza artificiale sono due degli “ingredienti chiave” che consentiranno ai robot industriali e di servizio intelligenti, caratterizzati dalla capacità di anticipare e adattarsi alle situazioni grazie all’interpretazione dei dati generati da sensori, di vivere uno sviluppo importante da qui ai prossimi anni. È quanto emerge dal report “Thematic Intelligence: Robotics” realizzato da GlobalData, secondo cui il settore della robotica crescerà a un tasso di crescita annuale composto del 14% fino al 2030, passando da un mercato di 76 miliardi di dollari nel 2023 a 218 miliardi a fine decennio.

Robot industriali e robot di servizio

Il report, che analizza la catena del valore della robotica e la sua importanza in ottica Industria 5.0, i principali attori del settore e i recenti sviluppi tecnologici, macroeconomici e normativi che hanno avuto un impatto sull’industria della robotica, divide i robot in due categorie: quelli industriali e quelli di servizio. I primi sono tipicamente utilizzati nelle fabbriche per automatizzare parti del processo produttivo, mentre i robot di servizio assistono l’uomo al lavoro in ambienti non industriali o a casa.

La prospettiva dell’azione autonoma

“Oggi i robot di servizio sono più una novità che uno strumento utile – argomenta Carolina Pinto, analista tematico di GlobalData – I robot di assistenza progettati per alleviare la carenza di personale negli ospedali e nelle case di cura tendono a creare più lavoro, anziché meno, per il personale che deve spostare, pulire e monitorare i robot. Le tecnologie AI e cloud contribuiranno a sbloccare il pieno potenziale dei robot, trasformandoli in macchine autonome”.

I robot umanoidi escono dalla fiction

La prospettiva evidenziata da Global Data è quella di un futuro in cui i robot umanoidi non saranno più soltanto personaggi fantascientifici, ma macchine multifunzionali in grado di eseguire compiti che imitano le azioni umane, che potranno rivelarsi utili per far fronte alla crescente carenza di manodopera nelle economie sviluppate e per sostituire il lavoro umano in ambienti pericolosi.

I robot umanoidi hanno un grande potenziale, ma ci vorrà un decennio per raggiungere la produzione di massa – sottolinea Pinto – Sono necessari ulteriori progressi nella navigazione autonoma e nella comunicazione, e l’hardware deve diventare significativamente più economico se lo scopo degli umanoidi è quello di sostituire il lavoro umano”.

I dubbi sulla funzionalità

Nelle fabbriche e nei magazzini il personale umano lavora già accanto a robot che sono incredibilmente bravi a svolgere compiti ripetitivi e pericolosi, ma non hanno l’aspetto o il comportamento di un essere umano”, aggiunge Pinto, che conclude sollevando un dubbio: “Non è chiaro – afferma – se gli umanoidi saranno più funzionali dei robot non umanoidi esistenti nei settori della produzione, della sanità, dell’ospitalità e della ristorazione”.

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