L’INTERVENTO

Innovazione, Mattarella: “Servono campioni europei ma no ad arroccamento su sovranità tecnologica”



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Il Presidente della Repubblica: “Chiusura e protezionismo finirebbero per indebolire e marginalizzare ulteriormente l’Europa. Potenziare la ricerca per affrontare con coraggio la transizione digitale, cogliendo i vantaggi dell’intelligenza artificiale nella gestione dei cambiamenti epocali che essa produce. Servono fondi per i sistemi educativi oltre a intese che assicurino l’approvvigionamento delle materie prime indispensabili per la produzione delle nuove tecnologie”

Pubblicato il 20 set 2024



Sergio Mattarella

L’Europa deve accelerare sull’innovazione tecnologica, nella prospettiva di creare “campioni” in grado di competere su scala globale, ma senza interpretare la sovranità tecnologica come sinonimo di chiusura, arroccamento o protezionismo. E’ questo il senso del messaggio lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al XVII simposio Cotec Europa in corso  in Spagna, a Las Palmas de Gran Canaria.  

I rischi del protezionismo

Sovranità tecnologica non significa chiusura, arroccamento o protezionismo, atteggiamenti che finirebbero per indebolire e marginalizzare ulteriormente l’Europa, gli Stati dell’Unione Europea – ha detto Mattarella – Al contrario, è un cantiere in cui potenziare la ricerca, per affrontare con coraggio la transizione digitale, cogliendo i vantaggi della intelligenza artificiale nella gestione dei cambiamenti epocali che essa produce. È significativo che per sviluppare questo cantiere sia stata nominata un’apposita commissaria dell’Unione per la sovranità tecnologica, Henna Virkkunen“. 

Il ruolo della cooperazione scientifica internazionale

“L’apertura e la capacità di inclusione proprie alla cooperazione scientifica internazionale sono fattori essenziali perché l’accesso all’innovazione non resti prerogativa esclusiva di alcuni Paesi – sottolinea il Campo dello Stato – L’innovazione al servizio del progresso opera con efficacia all’interno di regimi liberi e democratici che hanno al centro la dignità delle persone: in questo l’Europa ha il suo punto di forza e la sua caratteristica. Spagna, Portogallo e Italia possono sviluppare una azione di stimolo importante nella Ue”.

Le politiche pubbliche

Il presidente della Repubblica ha anche posto l’accento sul ruolo delle politiche pubbliche per l’innovazione tecnologica: “Hanno un ruolo determinante – sottolinea – sia sul terreno delle regole, sia nella creazione di condizioni utili a far crescere il mondo della ricerca e la correlata capacità di trasformare le nuove conoscenze in valore e in impresa”.

Il nodo delle risorse

“Per restare competitivi – ammonisce Mattarella – servono risorse. Anzitutto fondi per i nostri sistemi educativi e per la ricerca – e in Italia permane un significativo deficit di istruzione nell’ambito delle lauree Stem – oltre a intese che assicurino l’approvvigionamento delle materie prime indispensabili per la produzione delle nuove tecnologie”.

I “campioni europei”

“L’Europa deve fortemente accelerare, attuando misure che consentano di promuovere la sua capacità industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico – aggiunge il presidente della Repubblica – Essere presenti nelle filiere tecnologiche di frontiera, in quei settori che determineranno in modo sempre più incisivo le condizioni di vita nell’avvenire e la possibilità di rispondere alle numerose sfide del futuro – sostenibilità ambientale, lotta ai fenomeni di alterazione climatica, salute umana – è condizione per poter consentire ai cittadini livelli di esistenza sempre migliori“.

La supremazia tecnologica e i rapporti internazionali

“La supremazia tecnologica è una componente rilevante nel rapporto tra Stati – spiega ancora Mattarella – Il trasferimento delle tecnologie tra Paesi è sempre stato un segno di fiducia e condivisione di crescita. In questa corsa, l’Europa deve poter competere a parità di condizioni e si impone, in questo senso, la capacità di dar vita a ‘campioni’ europei, espressione di sovranità condivisa”.

Sovranità tecnologica e identità culturale

“L’Europa dispone di notevole potenza di calcolo e i supercomputer pubblici più potenti in Europa si trovano in Finlandia, Italia e Spagna e Portogallo. Dobbiamo tuttavia prendere atto che, ad oggi, i programmi di Intelligenza Artificiale generativa più avanzati ed universalmente usati, sono statunitensi”, sottolinea Mattarella.

“In Europa si usano già questi modelli estremamente sofisticati e difficilmente se ne potranno proporre di alternativi nel medio periodo, con tutte le conseguenze che ne derivano, anche in termini di omologazione. Quali dati saranno infatti usati per allenare i modelli dell’Intelligenza Artificiale generativa? Quale la tipologia di persona proposta, con quali valori etici? La tendenza è a usare banche dati anglosassoni, con il rischio di ridurre alla marginalità l’impatto della ricchezza delle altre culture nelle risposte fornite agli utenti. In questo caso Sovranità tecnologica e Identità culturale tendono a coincidere”.

La normativa Ue sull’Intelligenza artificiale

“L’Unione Europea, attraverso la normativa sull’Intelligenza Artificiale, ha cercato di reagire, instaurando il primo quadro giuridico in assoluto sul tema, che affronta i rischi per l’esercizio della libertà dei cittadini insiti in questi strumenti e pone l’Europa in una posizione di leadership a livello mondiale – conclude il presidente della Repubblica – È questo un esempio del valore della UE, capace di affermare modelli e standard a livello internazionale. Basta ricordare l’esperienza nel settore delle telecomunicazioni messa a frutto con la rete Gsm o quella del sistema di navigazione satellitare Galileo per cogliere come l’Europa possa avere un ruolo”.

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