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Europa digitale, ecco il piano di Connect Europe. Gropelli: “Possiamo vincere la corsa”



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L’associazione presenta un’ambiziosa agenda politica per la nuova leadership dell’Ue. Otto le azioni chiave per dare vita a un Continente connesso, innovativo e competitivo partendo dalla riforma delle regole per favorire investimenti e concorrenza

Pubblicato il 25 set 2024



Alessandro Gropelli

Un piano in otto fasi per costruire un continente più connesso, competitivo e innovativo a vantaggio dei cittadini e delle imprese. È l’ambiziosa roadmap promossa nel documento presentato da Connect Europe (il nuovo nome di Etno, l’associazione che rappresenta i principali fornitori di connettività in Europa), che sulla scia della relazione di Mario Draghi chiede un’importante riforma della politica delle telecomunicazioni

Connettività: la necessità di riformare le regole

Secondo l’associazione, l’Europa può contare su un’infrastruttura avanzata che fa perno su 5G, fibra e che mira all’integrazione di tecnologie come il 6G e le reti quantistiche e AI-ready, ma manca del giusto slancio per fare il salto di qualità. “Riteniamo quindi che sia necessario un cambiamento significativo nell’approccio e nella mentalità, che si concentri sulla promozione dell’innovazione piuttosto che sull’aggiunta di strati di regolamentazione”, spiega Connect Europe in una nota.

“L’Europa ha l’opportunità di prendere il treno della connettività e di rafforzare le sue infrastrutture critiche, dopo aver perso la rivoluzione degli smartphone e di internet per i consumatori”, ribadisce Alessandro Gropelli, direttore generale designato di Connect Europe. “Si tratta di una questione di competitività e crescita socio-economica, ma anche di un fattore cruciale per la nostra sicurezza e sostenibilità. Possiamo vincere la gara riformando profondamente le regole attuali e rinnovando la nostra politica di concorrenza”.

L’agenda politica di Connect Europe

Per realizzare questa visione, Connect Europe propone otto fasi (che l’associazione definisce “politiche”) che rispondono ad altrettanti obiettivi:

rendere l’Europa più competitiva nel settore della connettività, raggiungendo una dimensione di scala, promuovendo la collaborazione del settore e realizzando un vero mercato unico digitale per le imprese e i consumatori;

far sì che le regole risultino più semplici, chiare ed eque, eliminando gli oneri superflui, semplificando e armonizzando ulteriormente la regolamentazione settoriale con le regole orizzontali (ad esempio, protezione dei consumatori, privacy, sicurezza);

fornire un accesso gigabit a tutti i cittadini e alle imprese, più rapidamente, rivedendo radicalmente il quadro normativo dell’Ue e abbandonando l’attuale regolamentazione ex-ante.

creare un approccio alla politica dello spettro favorevole agli investimenti per sostenere gli investimenti nel 5G e la futura innovazione nel 6G;

promuovere l’equità e correggere le attuali asimmetrie nella catena del valore di Internet attraverso un meccanismo di risoluzione delle controversie che affronti le carenze nelle negoziazioni commerciali per il trasporto dei dati e applichi le stesse regole per servizi analoghi;

attuare una strategia industriale per una connettività avanzata e sicura per un’infrastruttura cloud edge delle telco europea competitiva e pronta per l’intelligenza artificiale e un ecosistema Ran aperto, anche mettendo a disposizione finanziamenti pubblici;

semplificare gli obblighi di rendicontazione in settori quali la cybersicurezza e la sostenibilità;

agevolare la transizione climatica per le infrastrutture digitali, sostenendo una transizione basata sul mercato verso le nuove tecnologie di rete, la condivisione commerciale delle reti e contribuendo a ridurre le emissioni lungo l’intera catena del valore, migliorando l’accesso alle energie rinnovabili e stimolando gli investimenti nelle reti verdi attraverso l’inclusione nella tassonomia dell’Ue.

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