Gli italiani sono ormai avvezzi al confronto delle offerte per cellulari, e sanno approfittare della concorrenza fra gli operatori. Il 61% di loro, durante il 2013, ha dimostrato di avere le idee ben chiare nella scelta del piano telefonico migliore: la sola tariffa Tim, Vodafone, Wind, Tre o di altri operatori è più che sufficiente, non serve anche lo smartphone incluso.
È il dato al centro dell’ultimo studio dell’Osservatorio SuperMoney, unico sito di confronto in Italia accreditato Agcom per la comparazione delle tariffe di telefonia, che ha analizzato un campione di 12 mila richieste di confronto delle offerte per cellulari pervenute al portale da gennaio ad oggi. Più della metà degli utenti ha dichiarato di non essere interessato alle proposte che comprendono anche un nuovo modello di telefonino.
La tendenza si è rivelata sostanzialmente uniforme su tutto il territorio nazionale. Dividendo il campione per aree geografiche, infatti, si scopre che più della metà degli utenti di Nord (63%), Centro (62%) e Sud (56%) preferiscono sottoscrivere una semplice tariffa telefonica, anziché un piano completo anche di un device.
Il 39% che invece non rinuncia alla tentazione di avere l’ultimo modello di smartphone, magari con un abbonamento che consenta di pagarlo a rate, conferma che Samsung e Apple sono saldi al comando del mercato italiano con i propri prodotti, raccogliendo rispettivamente il 48,1 e il 31% delle preferenze dei consumatori. Seguono nella topo five dei marchi più ambiti Nokia (11,4%), BlackBerry (2,5%) e HTC (2,2%).
Un dato che stupisce, soprattutto se il pensiero corre alle lunghe code fuori dai negozi per accaparrarsi l’ultimo iPhone o Samsung Galaxy. È finita la love story fra gli italiani e la tecnologia? “Probabilmente le case costruttrici hanno adottato un ritmo che adesso è troppo veloce persino per noi – sostiene Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney – non tanto perché si sia spenta la nostra curiosità, quanto per un tema di sostenibilità economica”.
“Avere un cellulare incluso nella tariffa vuol dire spesso impegnarsi in un vincolo troppo oneroso per il consumatore – prosegue Manfredi – È vero che il costo dello smartphone, spesso superiore ai 400-500 euro, nel caso dell’abbonamento viene suddiviso in rate, ma si è costretti a restare clienti della compagnia per almeno 24 o 30 mesi per non incorrere in penali salate. Inoltre, in molti casi è indispensabile la carta di credito, sulla quale viene addebitata automaticamente la quota mensile. A conti fatti, se si ha un modello di smartphone non ancora obsoleto, per molti non è conveniente”.