Siemens taglierà 15mila posti di lavoro in tutto il mondo nei prossimi 12 mesi come parte di un piano già preannunciato di riduzione dei costi che punta a un risparmio di 6 miliardi di dollari.
L’azienda tedesca ha spiegato in un comunicato che 5mila esuberi saranno in Germania. Ha aggiunto che i tagli non incideranno sui livelli di occupazione per l’anno fiscale 2013, destinato a terminare alla fine di questo mese, e ha affermato che si riserva di aggiungere personale nelle divisioni in crescita.
Nel 2012 il gruppo impiegava a livello internazionale 370mila persone.
Il produttore di treni, turbine a gas e attrezzature di automazione industriale con sede a Monaco ha dovuto fronteggiare negli ultimi anni una serie di difficoltà collegate alla crisi economica e alle difficoltà interne nel raggiungere gli obiettivi.
Tra i problemi di Siemens, sottolinea il Financial Times, c’è stato il rallentamento dell’economia cinese che ha influito in maniera negativa sulla richiesta per attrezzature di automazione industriale. Inoltre questioni relative alla certificazione delle attrezzature hanno bloccato la consegna di 16 treni ad alta velocità in Germania, causando all’azienda costi per 500 milioni di euro.
Durante l’estate Joe Kaeser, ex Cfo, è diventato Chief Executive prendendo il posto di Peter Loscher.