L’INTERVENTO

Dati sanitari, il Friuli-Venezia Giulia prima al mondo. Fedriga: “Ora spingere su medicina predittiva”



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La Regione al top per quantità di informazioni ma secondo il governatore finora non sono state sfruttate a dovere. “Bisogna cambiare completamente l’approccio alle cure, prevenendo le patologie prima che insorgano”

Pubblicato il 21 ott 2024



Sanità, health, e-health, telemedicina, sanità digitale

“Il Friuli Venezia Giulia è la Regione con il più alto numero di dati sanitari al mondo: una ricchezza enorme, peccato che finora non sia stata sfruttata a dovere. Questi dati potrebbero servire per la nascita di una vera medicina predittiva: significherebbe cambiare completamente l’approccio alle cure, prevenendo le patologie prima che insorgano”. Lo afferma il governatore friulano, Massimiliano Fedriga.

“Possiamo utilizzare strumenti e opportunità nuove, ma il primo problema che dobbiamo porci è modificare radicalmente i processi – ha aggiunto Fedriga – Altrimenti, il rischio è quello avvenuto con il tentativo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: abbiamo portato su uno schermo ciò che stava su carta, e lo abbiamo tenuto anche su carta”.

L’appello: cambio radicale dei processi

“Abbiamo bisogno di un cambio radicale dei processi, e quindi di un cambio culturale dell’approccio – l’appello lanciato da Fedriga – Cercare di cambiare le abitudini di una persona che per 30 anni ha lavorato in un certo modo è drammaticamente difficile: si incontrano resistenze, consapevoli o inconsapevoli, con le quali ci si deve confrontare, perché il cambiamento parte dal singolo, non dalle grandi aspirazioni”.

La sfida delle regole

“L’altra grande sfida, oltre a quella dei processi, è quella delle regole – ha concluso il governatore Fvg – Come Europa rischiamo di finire esclusi: le nostre regole, che condivido in principio, devono diventare applicabili concretamente. L’intelligenza artificiale è un bene immateriale a cui non si può porre un veto: i confini digitali non si possono controllare o limitare. Un esempio: l’intelligenza artificiale di Apple in Europa ancora non è stata ammessa, ma posso comunque usarla semplicemente accedendo tramite lo store americano. Credo che in tal caso sia meglio avere regole più leggere, magari imperfette, ma applicabili in modo preciso”.

Digitalizzazione della sanità: Italia in prima linea

Le parole di Fedriga arrivano in un momento in cui l’Italia spinge con particolare insistenza sulla rivoluzione digitale in sanità: “Con la rimodulazione del Pnrr decisa alla fine del 2023, le risorse sono state aumentate di 500 milioni di euro su questo investimento – ha detto nei giorni scorsi Orazio Schillaci, Ministro della Salute -. Sono almeno 300 mila pazienti over 65 che dovranno essere eseguiti con telemedicina entro il 2026″.

L’intervento del Ministro è stato l’occasione anche per fare il punto sull’acquisto di apparecchiature mediche e la digitalizzazione dei pronto soccorso realizzata attraverso le risorse del Pnrr, che secondo Schillaci “procede spedita”. Nel primo caso, gli ordini sono vicini al 100%, nel secondo è intorno al 70%. “A chi parla di presunti ritardi sul Pnrr vorrei ricordare alcuni fatti”, ha detto Schillaci. “Parto dall’intervento per rinnovare oltre 3.100 grandi apparecchiature ospedaliere a grande contenuto tecnologico, un investimento di oltre 1 miliardo di euro per sostituire macchinari che hanno più di 5 anni. La scadenza è al 2026, ma il nostro monitoraggio al 23 settembre scorso ci porta a rilevare che ci sono apparecchiature ordinate per il 98% dei casi e di queste il 65% è stato già consegnato e collaudato. Quindi sono già in funzione e al servizio dei cittadini”, ha affermato il Ministro.

“Nel Pnrr ci sono poi quasi 1,5 miliardi di euro per la digitalizzazione di 280 Dea di primo e secondo livello: sono i pronto soccorso”, ha proseguito Schillaci. “Su questo capitolo gli ordini effettuati sono il 70% dell’importato totale, per oltre un miliardo“.

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