GLI INTERVENTI

Mercato unico Tlc e digitale: la vision di Ribera e Virkkunen



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In vista delle audizioni parlamentari le due Commissarie europee designate rispettivamente all’Antitrust e alla sovranità tecnologica delineano la roadmap per accelerare sull’infrastrutturazione delle reti a banda ultralarga e spingere la competitività tecnologica continentale. Ecco le strategie

Pubblicato il 23 ott 2024



Europa – Commissione Ue – Unione europea 2

La commissaria europea designata all’Antitrust Teresa Ribera intende rivedere le politiche dell’Ue sui merger: pur mantenendo fermo “l’obiettivo fondamentale di impedire un’eccessiva concentrazione di potere di mercato”, “il controllo sulle fusioni nell’Ue deve continuare a evolvere per catturare le esigenze e le dinamiche contemporanee come globalizzazione, digitalizzazione, sostenibilità, innovazione e resilienza“, tenendo conto di possibili efficienze e dell’economie di scala necessarie per attività ad alta intensità di investimento, come si legge nelle risposte alle domande degli eurodeputati in vista dell‘audizione al Parlamento Ue (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO). Ribera ha anche affermato che occorre un nuovo Fondo europeo per la competitività e che questo dovrebbe supportare gli Ipcei e investire in tecnologie strategiche, incluse le clean tech e le iniziative per la decarbonizzazione per “assicurare che sviluppiamo e costruiamo le tecnologie strategiche qui in Europa”.

Da parte sua, Henna Virkkunen, commissaria designata alla sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, in vista dell’audizione al Parlamento Ue (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO) ha detto che l’Europa deve “incentivare gli investimenti in infrastrutture digitali e completare il Mercato unico. Il panorama della connettività digitale sta cambiando rapidamente con la convergenza di telecomunicazioni, cloud e tecnologia edge, guidata dalla virtualizzazione e dall’intelligenza artificiale. Abbiamo quindi bisogno di un quadro normativo che incentivi lo sviluppo di infrastrutture integrate di connettività e calcolo e garantisca parità di condizioni per i fornitori di infrastrutture e servizi simili”.

Di qui l’intenzione di lavorare su un “Digital networks act” per aiutare a diffondere la banda ultra-larga sicura, sia fissa che mobile, a supporto della competitività europea e degli obiettivi di connettività al 2030. La nuova iniziativa sarebbe preparata tenendo conto del feedback degli stakeholder sul Libro Bianco della Commissione di febbraio 2024 sul futuro delle comunicazioni elettroniche, basandosi sulla revisione pianificata del quadro esistente, così come sui rapporti Letta e Draghi.

Ue, la strategia antitrust di Teresa Ribera

Tre i macro-obiettivi dichiarati per la politica antitrust di Ribera. Il primo è la semplificazione dei processi per garantire efficienza su un mercato dinamico. Ciò significa che “non possiamo permetterci di ritardare la concessione del necessario sostegno pubblico per la transizione energetica che porta a prezzi più bassi o misure per decarbonizzare l’industria europea e permette di restare competitivi a livello globale. Qui, dobbiamo semplificare le condizioni per l’approvazione degli aiuti di Stato. Allo stesso modo, non possiamo permetterci lungaggini nelle indagini antitrust perché nel frattempo le aziende sotto inchiesta beneficiano delle loro pratiche anticompetitive”.

Secondo obiettivo sarà garantire la piena adesione alle leggi sulla concorrenza, mentre il terzo è “assicurare un ulteriore allineamento delle politiche sulla concorrenza con le priorità dell’Ue”. Ciò include contribuire al Clean industrial deal per un’economia europea sostenibile e competitiva, portare avanti il mercato unico, promuovere gli investimenti unendo fondi privati, europei i nazionali.

“Il mio obiettivo è garantire che il controllo delle fusioni dia il giusto peso alle esigenze dell’economia dell’Ue e rifletta gli obiettivi politici complessivi e le realtà di mercato, comprese le possibili efficienze. Questa sarebbe una revisione con innovazione, investimento e resilienza tra i principali fattori trainanti”, ha affermato ancora Ribera, che intende proporre modifiche alle Horizontal merger guidelines e intanto assicurare una perfetta attuazione della Foreign subsidies regulation per proteggere il Single market dalle distorsioni dei sussidi che ricevono le aziende di Paesi non-Ue.

Digital markets act: piattaforme digitali sotto la lente

Un’altra delle priorità di Ribera, se confermata come vice-presidente esecutivo, sarà assicurare il rispetto da parte delle grandi piattaforme digitali del Digital markets act, che – ha affermato la commissaria designata all’antitrust – crea valore per imprese e consumatori e affronta alcune delle grandi sfide dell’Ue.

Sul Digital markets act, tre elementi sono fondamentali per Ribera e saranno enfatizzati lavorando a stretto contatto con la vice-presidente per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia. Il primo è l’apertura dei sistemi chiusi, come quelli degli smartphone o dei motori di ricerca o dei marketplace online. Ciò darà più opportunità alle imprese piccole e innovative di proporre nuovi servizi ai consumatori e, sul lungo periodo, permetterà loro persino di sfidare i grandi gatekeeper.

La seconda priorità è assicurare che i consumatori abbiano ampia scelta, anziché vedersi imporre termini e condizioni d’uso dai gatekeeper. La terza è far sì che i dati digitali appartengano a chi li genera, permettendo a imprese e consumatori di decidere dove vogliono che i loro dati siano conservati e usati e anche di trasferirli da una piattaforma all’altra.

“I gatekeeper non dovrebbero usare i dati generati dai clienti dei merchant che vendono sui loro marketplace quando competono con tali merchant sulla loro stessa piattaforma”, afferma Ribera. “Voglio che cittadini e imprese europei abbiano pieno controllo sulle loro vite digitali e esigerò che i gatekeeper rispettino i loro obblighi ai sensi del Digital markets act. Se non lo faranno, non esiterò a utilizzare tutti gli strumenti che il Digital markets act mette a disposizione, incluse le sanzioni laddove appropriato”.

La strategia per la sovranità tecnologica di Henna Virkkunen

“Il divario di competitività tra l’Ue e gli Stati Uniti è in gran parte spiegato dalla forza del settore tecnologico statunitense e dall’alto livello di adozione della tecnologia. Colmare questo gap sarà un’importante priorità del mio mandato, se sarò confermata dal Parlamento europeo”, ha affermato Virkkunen. “La tecnologia non deve diventare una vulnerabilità quando, invece, potrebbe essere la nostra forza”.

Virkkunen ha anche sottolineato che “Siamo indietro rispetto ai nostri concorrenti sulla copertura di reti fisse e mobili ad altissima capacità. Per affrontare questo problema, è necessaria un’azione coordinata a livello Ue, anche sugli investimenti. Dobbiamo aumentare gli investimenti per raggiungere gli obiettivi di connettività del Decennio Digitale entro il 2030 e sviluppare le reti necessarie per i servizi digitali di domani”.

Per Virkkunen l’Europa deve anche sviluppare maggiori capacità nelle tecnologie di frontiera come Ai, semiconduttori avanzati, quantum, supercomputing, cloud e edge computing, tecnologie dello spazio, cybersecurity, internet of things e genomica.

Per questo, se confermata dal Parlamento, Virkkunen svilupperà la “Apply Ai strategy”, che si concentra sul rapido sviluppo di nuove soluzioni Ai nei principali settori industriali e nella Pa, promuoverà gli investimenti nella capacità di supercalcolo con la “Ai factories initiative“, amplierà gli sforzi per la produzione di chip in Europa ai sensi dello European chips act aiutando le imprese a passare dalla fase di ricerca e sviluppo alla fabbricazione, e presenterà una strategia pluriennale “Eu Quantum chips plan“.

Connettività e tecnologie di frontiera al centro del mandato

“Mi concentrerò anche sul miglioramento della connettività in Europa”, ha proseguito la commissaria designata, sottolineando l’intenzione di diffondere l’uso dell’Iot e di puntare sulla prossima generazione mobile, il 6G.

Seguendo le raccomandazioni del rapporto Draghi, ha proseguito Virkkunen, la commissaria vuole completare il mercato unico delle comunicazioni elettroniche, con una governance più integrata a livello Ue per lo spettro per le reti di prossima generazione. “I ritardi nelle gare per il 5G hanno avuto un effetto negativo sulla competitività dell’Europa e dobbiamo impedire che ciò accada di nuovo. Virkkunen intende anche accelerare sullo spegnimento del rame come incentivo a implementare la fibra e il 5G.

La commissaria designata alla sovranità tecnologica darebbe anche speciale attenzione ai modi per incentivare la ricerca nelle soluzioni per infrastrutture digitali a basso consumo energetico, dai processori energy-efficient all’infrastruttura di rete sostenibile – anzi, se confermata lavorerà alla creazione di un Codice di condotta per la sostenibilità delle reti di telecomunicazione e supporterà i colleghi nello sviluppo di un sistema di certificazione energetica per i computer e alla revisione dei requisiti di ecodesign per computer e server.

Sulle telecomunicazioni, Virkkunen ha anche fatto cenno al tema delle pari condizioni di mercato tra telco e over the top: “C’è un numero crescente di attori nell’economia delle reti e un dibattito acceso. Questo dibattito non dovrebbe essere semplicemente ridotto a una discussione sulle tariffe di rete. Dovrebbe riguardare come i diversi attori contribuiscono a un ecosistema di comunicazione vivace e innovativo, basato su condizioni di parità. Ci sono state proposte interessanti, tra cui l’approccio suggerito nel rapporto Draghi e nel Libro Bianco sulle necessità infrastrutturali digitali dell’Europa. Anche la consultazione pubblica che ha seguito la pubblicazione del Libro Bianco ha portato a un numero molto alto di contributi, che studierò attentamente, e mi impegnerò con tutti gli stakeholder. I miei principi guida nel fare qualsiasi proposta sarebbero salvaguardare gli interessi dei cittadini dell’Ue e promuovere la competitività e gli investimenti“.

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