L’osservatorio

Tlc, sulle reti fisse in Italia è calma piatta



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Secondo le rilevazioni trimestrali Agcom continua a diminuire la quota degli accessi alle linee in rame e anche per il fiber to the cabinet i numeri sono in forte calo. Il fiber to the home avanza piano e risultati senza clamore per il fixed wireless access. Il tutto mentre il traffico dati continua a lievitare: nel primo semestre +14,8%. Tim, Vodafone e WindTre le telco sul podio

Pubblicato il 24 ott 2024




Gli accessi complessivi alla rete fissa italiana non mostrano variazioni di rilievo, e rimangono, a fine giugno 2024, attestate intorno ai 20,24 milioni di unità. A dirlo è l’ultima edizione dell’Osservatorio Agcom, secondo cui continua comunque a diminuire la quota degli accessi alle linee di vecchia generazione, con un deciso calo anche per il fiber to the cabinet (Fttc).

Diminuiscono le connessioni di vecchia generazione

Le connessioni in rame sono in effetti crollate (circa 170 mila unità in meno) su base trimestrale. Pur se in flessione su base annua (-587 mila linee), gli accessi Fttc rappresentano circa il 47% della base clienti complessiva. Quelli Ftth crescono su base trimestrale di oltre 300 mila unità e di 1,09 milioni su base annua. In aumento, anche se in misura più contenuta (circa 180 mila unità su base annua), risultano le linee fixed wireless access che, a fine giugno 2024, sono pari a 2,25 milioni di accessi.

Le linee broadband complessive sono stimate in circa 19,16 milioni di unità, risultando in crescita sia su base trimestrale (+40 mila unità) che su base annua (+150 mila); nel primo semestre dell’anno la flessione delle linee Dsl (circa -290 mila unità da inizio anno) è stata pertanto più che controbilanciata dalla crescita delle linee in altra tecnologia, che crescono di 425 mila unità.

Si tratta nel complesso di dinamiche che indicano un consistente aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata, soprattutto se si prende in considerazione un periodo più esteso: il peso delle linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s è salito, tra il giugno 2020 e quello 2024 dal 46,4% al 75,2%. Nel quadriennio il peso delle linee commercializzate con capacità trasmissiva uguale o superiore a 1GB/s, è passato dal 7,0% al 25,2%.

Continua la crescita del consumo di dati

In termini di volume complessivo, il traffico medio giornaliero, e quindi il consumo di dati, ha segnato nel primo semestre 2024 una crescita del 14,8% rispetto al corrispondente valore del 2023. Ciò si riflette sul traffico giornaliero per linea broadband; i dati unitari di consumo, infatti, sono aumentati del 55% rispetto al 2023, passando da 6,03 a 9,34 GB per linea in media al giorno.

Per gli accessi broadband e ultra-broadband, a fine giugno 2024 Tim si conferma il maggiore operatore con il 36,8% degli accessi, seguito da Vodafone con il 16,1% e da Wind Tre e Fastweb rispettivamente con il 14,3% ed il 13,3%; seguono Sky Italia (3,6%), Eolo e Tiscali (entrambi al 3,5%). Sky Italia è quello che ha mostrato, tra i principali player presenti sul mercato, il maggiore dinamismo su base annua guadagnando 0,6 punti percentuali. In crescita anche il segmento degli operatori di minori dimensioni, che secondo l’Osservatorio rappresentino l’8,7% del mercato.

Relativamente al segmento delle linee in fibra, Tim detiene il primo posto con il 26,3% del mercato, ed è seguita da Vodafone (17,9%), Wind Tre (17,6%), Fastweb (15,8), Sky Italia (5,6%), mentre è da segnalare la crescita di Iliad che con un aumento su base annua di 1,8 punti percentuali giunge a rappresentare il 5,4% del mercato.

Focus sulle reti mobile

Nella rete mobile, a fine giugno 2024, le sim attive (Human e M2M) sono 108,7 milioni, in crescita per poco meno di 540 mila unità su base annua. Più in dettaglio, le sim M2M mostrano un incremento di circa 700 mila unità, mentre le linee Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) mostrano su base annua una flessione di circa 160 mila sim.

Le linee Human sono rappresentate per l’86,4% dall’utenza residenziale, mentre, con riferimento alla tipologia di contratto, oltre il 90% dei casi ricade nella categoria “prepagata”.

Relativamente alle sim complessive, Tim è il leader di mercato con il 27,3%, seguita da Vodafone con il 26,4%, Wind Tre con il 23,9%, Iliad che raggiunge il 10,4%, PostePay con il 4% e Fastweb con il 3,6%.

Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 24,2%, seguita da Tim con il 23,6%, Vodafone con il 21,2% e Iliad che, con una crescita di 1,5 punti percentuali su base annua, raggiunge il 14,4%; con quote inferiori seguono PostePay (5,5%), Fastweb (4,9%) e CoopVoce (2,8%).

Sono circa 58,7 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati nel corso del secondo semestre del 2024, valore superiore di circa 2,2 milioni di unità rispetto al corrispondente periodo del 2023.

Nel periodo gennaio-giugno 2024, infine, il traffico dati giornaliero della telefonia mobile è cresciuto su base annua del 16,5% e di oltre il 165% rispetto al 2020. Corrispondentemente, il consumo medio unitario giornaliero nel primo semestre dell’anno è stimabile in circa 0,84 GB, in crescita del 13% rispetto al 2023.

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