L’EVOLUZIONE DEL MERCATO

Intelligenza artificiale, in Italia al rialzo la domanda di lavoro: ecco gli 8 settori al top



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Banche e assicurazioni al primo posto, poi Ict e media. E nel ranking ci sono anche PA e sanità. È quanto emerge da un report commissionato a EY da Fastweb con le proiezioni al 2030. L’AI avrà un impatto sul 57% dei processi aziendali. Renna: “Ma per governare questo cambiamento epocale servono programmi di formazione e strutture aziendali dedicate”

Pubblicato il 24 ott 2024



AI lavoro

L’intelligenza artificiale come occasione di rilancio dell’occupazione qualificata in Italia. Dati alla mano, la nuova ricerca (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO) commissionata da Fastweb a EY sugli impatti dell’AI sul lavoro, allontana i timori di una sostituzione in massa delle persone con i software e sostiene che, grazie all’adozione sempre più diffusa dell’intelligenza artificiale, fino al 2030 la domanda di lavoro in Italia continuerà a crescere sostenendo la richiesta di figure professionali tecniche in tutti gli otto settori produttivi presi in esame nello studio, ovvero Banking & assicurazioni, Ict, Comunicazione e media, Pubblica amministrazione, Sanità, Istruzione e formazione, Manufacturing e Retail.

In particolare, si prevede un incremento fino a +5,8% nel settore più tecnologicamente maturo, quello delle banche e delle assicurazioni, in cui l’integrazione con i nuovi strumenti Ai-based è già in corso. I settori per cui si attende una maggiore trasformazione nel prossimo futuro, per effetto dell’introduzione dell’Ai generativa, sono invece l’istruzione e formazione, la comunicazione e i media, la sanità e la Pa.

Il Rapporto è stato presentato presso la sala stampa della Camera dei Deputati, alla alla presenza dell’On. Walter Rizzetto, Presidente XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati, di Walter Renna, amministratore delegato di Fastweb, di Irene Pipola, EY Italia Sustainability consulting leader, di Carlo Chiattelli, Partner People consulting EY Italia, di Francesco Di Costanzo, Presidente Fondazione Italia digitale, e di Paola Perrotti, amministratore delegato di FB & Associati.

L’effetto dirompente dell’Ai su economia e lavoro

“La ricerca di EY evidenzia l’impatto dirompente dell’intelligenza artificiale su economia e lavoro“, ha affermato l’AD di Fastweb, Renna. “Per governare questo cambiamento epocale, oltre agli investimenti in infrastrutture e prodotti Ai, servono programmi di formazione per le persone e strutture aziendali dedicate, con strumenti di governance per un’adozione sicura dell’Ai nei processi aziendali. Solo così le organizzazioni potranno integrare progressivamente l’intelligenza artificiale, promuovendone l’utilizzo e sfruttandone appieno le potenzialità per migliorare prodotti, servizi ed aumentare la produttività. È un percorso obbligato per rimanere competitivi in un contesto economico sempre più permeato dall’Ai”.

“L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il nostro modo di vivere e lavorare”, ha dichiarato l’On. Rizzetto. “Per questo è indispensabile lo studio delle sue dinamiche per delineare le politiche necessarie da avviare, con l’obiettivo di favorirne lo sviluppo e mitigare i potenziali impatti negativi. Pertanto, ben vengano le ricerche come quella presentata oggi che ci consente di approfondire l’impatto dell’Ai sull’organizzazione e sui processi operativi delle aziende, nell’ambito di importanti settori dell’economia nazionale. È chiaro che la vera questione non è tanto la diffusione di questo fenomeno sul mondo del lavoro in senso assoluto, ma come gestire i suoi effetti”.

I profili professionali più ricercati

Lo studio sottolinea che alla forte richiesta di profili specializzati si unisce un bisogno crescente di formazione professionale. Nei prossimi anni si stima che fino al 75% dei profili professionali avranno bisogno di ricevere formazione per l’upskilling o il reskilling delle proprie competenze entro il 2030.

A crescere trasversalmente tra i settori oggetto di indagine, in particolare nel Banking & assicurazioni, nella Pa e nell’Istruzione, saranno soprattutto le figure professionali tecniche specializzate nella gestione dei dati – fattore chiave per lo sviluppo di applicazioni e servizi basati sull’intelligenza artificiale – come il data scientist (+9,1% nel Banking).

Sempre più richiesti anche i profili legati alla protezione dei dati come il responsabile privacy e compliance (+7,8% nella Pa), l’esperto di sicurezza dati (+12,1% nell’ICT), lo specialista in cybersecurity (+12,5% nel Banking) e in cloud computing.

In forte aumento anche le figure specializzate nell’Ai come l’Ai engineer (+8,7% nel settore Comunicazione e Media) e l’esperto di integrazione dell’Ai, chiamate a favorire il processo di diffusione e di adozione dell’Ai all’interno delle organizzazioni.

La supervisione umana dell’Ai

Lo studio individua anche le competenze tecniche e di tipo trasversale che saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro. Oltre alle competenze tecniche di base, come il data management e la padronanza dei principi su cui si basa il funzionamento dell’Ai, e alle competenze avanzate come machine learning, deep learning, ingegneria del software e dei linguaggi di programmazione, sono sempre più centrali le competenze trasversali o soft: attitudini come la capacità di collaborare in team, la flessibilità e l’adattabilità coniugate con la capacità di problem solving e un approccio basato sul pensiero critico saranno infatti sempre più cruciali per integrare efficacemente l’Ai.

Irene Pipola, EY Italia Sustainability consulting leader, ha commentato: “L’intelligenza artificiale faciliterà alcune attività come, a titolo esemplificativo, la raccolta dati, la preparazione di testi, la traduzione e molte altre operazioni dispendiose in termini di tempo, ma non sostituirà l’intervento umano. I professionisti saranno chiamati a supervisionare e verificare quanto prodotto dall’Ai. In ogni settore, dal giornalismo alla medicina, fino allo sviluppo di software, il ruolo dei lavoratori si trasformerà per un’adozione ottimale di queste tecnologie e per ottimizzarne le potenzialità”.

Portare l’Ai in azienda: fattori di successo e innovazione

All’interno del Rapporto vengono anche individuati i tre fattori chiave di successo che possono facilitare l’adozione dell’Ai all’interno delle organizzazioni.

Per massimizzare tutti i vantaggi derivanti dalla sua integrazione sarà sempre più necessario adottare una governance ibrida che promuova, attraverso la leadership, sperimentazioni all’interno dei vari dipartimenti creando delle best practice diffuse in tutta l’organizzazione, lo sviluppo di competenze attraverso programmi specifici di formazione per il personale e investimenti in infrastrutture e in servizi cloud e di cybersecurity per lo sviluppo di progetti e di applicazioni basate su Ai sicure e affidabili.

“L’intelligenza artificiale generativa è una straordinaria opportunità per le pubbliche amministrazioni, le aziende, i professionisti e i cittadini. Come in ogni cambiamento così impattante c’è bisogno di sfruttarne la parte positiva e gestire e combattere l’utilizzo scorretto”, ha dichiarato Di Costanzo, Presidente di Fondazione Italia Digitale. “Il lavoro di aziende come Fastweb a livello tecnologico, di ricerca, sulle infrastrutture, sui linguaggi e le funzionalità, sulla formazione e l’aggiornamento costante, è molto importante ed è in linea con quello che da anni facciamo con Fondazione Italia Digitale per diffondere cultura, conoscenza, popolarità, corretto utilizzo degli strumenti digitali e delle nuove tecnologie. L’Ai non deve fare paura e non dobbiamo avere un atteggiamento prevenuto, è un supporto di grande qualità per il lavoro della persona e delle organizzazioni, abbiamo davanti sfide e opportunità da affrontare con attenzione e consapevolezza, ma anche con l’obiettivo di non frenare l’innovazione. Anche per questo come Fondazione Italia Digitale promuoviamo Mind the gap, un documento in 11 punti per l’Italia digitale. L’analisi che viene fuori dal rapporto su Ai e mondo del lavoro è molto approfondita e sarà uno strumento molto utile per affrontare al meglio questa rivoluzione”.

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