La crescente variabilità della domanda e la difficoltà nel mantenere sotto controllo i costi operativi sono fra le principali preoccupazioni delle aziende italiane ed europee del manifatturiero. Preoccupazioni che inevitabilmente impattano sui progetti di investimento anche se la propensione a investire in nuove tecnologie resta prioritaria. È quanto emerge da un’indagine di Idc Manufacturing presentata a Parma lo scorso 16 ottobre in occasione del NuovamacutLive, evento dedicato alle tecnologie più innovative per lo sviluppo organizzato da TS Nuovamacut – Gruppo TeamSystem.
L’IT leva strategica per la trasformazione dei processi
L’indagine, presentata da Lorenzo Veronesi, Associate Research Director di Idc Manufacturing, evidenzia che sebbene molte aziende stiano già affrontando la trasformazione digitale, altre segnalano incertezze significative. Il 50% delle aziende italiane ed europee prevede una recessione moderata, anche se la posizione delle aziende italiane è leggermente più ottimistica. Ma soprattutto resta alta l’attenzione sul fronte dell’innovazione tecnologica. “L’IT è visto come una leva fondamentale per il successo dei processi aziendali e non come un costo da contenere, sottolinea Veronesi puntualizzando che il 32% delle aziende manifatturiere italiane ha previsto per il 2024 un aumento degli investimenti.
La GenAI nuovo asset del business
L’indagine ha anche rivelato l’adozione crescente dell’intelligenza artificiale generativa (Gen AI): solo il 4% delle aziende italiane e il 7% di quelle europee non stanno facendo significativi progressi in questa direzione. La metà delle aziende manifatturiere italiane sta investendo in modo sostanziale, anche sul fronte della formazione e acquisizione di software con piani di investimento per i prossimi 18 mesi.
Gli use case di successo
In occasione del NuovamacutLive tre aziende italiane hanno condiviso le proprie esperienze di successo nell’adozione di tecnologie all’avanguardia, una testimonianza che conferma quanto la transizione digitale sia una leva per essere competitivi e sviluppare innovazione.
Conductix-Wampfler scommette sulla stampa 3D
Conductix-Wampfler è leader nella progettazione di sistemi di trasmissione di energia e dati. Lo stabilimento di Agrate Brianza ha fatto una scelta audace, implementando la stampante 3D HP Multi Jet Fusion per migliorare l’efficienza produttiva e ridurre i costi del 50% su alcune parti meccaniche. “Oggi non potremmo fare a meno di questa tecnologia; ci ha permesso di rivoluzionare il nostro modo di progettare e produrre, sperimentare la nostra parola d’ordine, dovevamo assolutamente ottimizzare i costi e ridurre i tempi di lavorazione – evidenzia Fabio Breviario, R&D Manager dell’azienda- Dovevamo rendere più economica la produzione di tante parti meccaniche diverse tra loro che richiedevano però una produzione a basso volume 10-100 pezzi annui”.
La stampante 3D industriale di HP, affiancata alla produzione tradizionale, ha permesso una flessibilità produttiva senza precedenti, in un anno l’azienda stampa oltre 100.000 pezzi distribuiti su circa 3.000 codici. E ora produce anche componenti che prima faceva produrre a terzi con i metodi tradizionali. Inoltre, ha ottimizzato il magazzino producendo solo ciò che serve.
Rise Technology e il sistema iSplash
Rise Technology, situata a San Martino di Lupari, si è aggiudicata un finanziamento di 2,5 milioni di euro dall’European Innovation Council per sviluppare una macchina innovativa per la produzione di celle fotovoltaiche. Il ceo Roberto Pagliucci sottolinea che “il nuovo sistema iSplash riduce l’uso di argento del 99%, abbattendo i costi di produzione e l’impatto ambientale”. Una scoperta quella di Rise resa possibile dal lavoro di team multidisciplinari che hanno potuto scambiare informazioni in tempo reale grazie all’uso di una piattaforma collaborativa, 3Dexperience Works, che ha accelerato il processo di sviluppo prodotto, migliorando la gestione dei progetti attraverso la condivisione dei dati in cloud.
Il Consorzio Rfx e il progetto Iter
Consorzio Rfx è coinvolto nel progetto Iter, un’iniziativa internazionale per dimostrare la fattibilità della fusione nucleare come fonte di energia sostenibile, un progetto a cui partecipano Stati Uniti, Unione Europea, Russia, Cina, India e Corea del Sud. Si tratta di un reattore, in corso di costruzione a Cadarache, nel sud della Francia. “La maggior parte dei progetti e sotto-progetti su cui lavoriamo richiedono tecnologie avanzate, spesso con performance ai limiti delle stesse – spiega Matteo Valente, Head of Thermo-mechanical Systems Engineering Group-. I requisiti spesso sono molto stringenti, e dunque abbiamo bisogno di tecnologie adeguate a soddisfarli. Il Consorzio Rfx ha iniziato a lavorare al progetto Iter nel 2004. Da allora Catia è diventato il software di riferimento per la progettazione e disegnazione all’interno dell’Istituto. “Avendo la responsabilità della progettazione di componentistica da integrare successivamente in Iter, è stato necessario allinearci a quello che era già lo standard di riferimento adottato da Iter e da tutti i laboratori satellite come il nostro”, aggiunge Valente.
La transizione digitale non si può ignorare
La transizione digitale non è più solo un’opzione per le aziende, ma una necessità per rimanere competitive in un mercato globale sempre più connesso e automatizzato. Le tecnologie digitali migliorano l’efficienza operativa, consentono decisioni basate sui dati e offrono esperienze personalizzate ai clienti. Inoltre, il digitale apre nuove opportunità di crescita e l’adozione di modelli di business innovativi. Ignorare la trasformazione digitale significa rischiare di essere superati dai concorrenti più agili e tecnologicamente avanzati.