Ibm e Microsoft cavalcano l’onda dell’intelligenza artificiale e mettono a segno un’annata record in borsa. Big Blue registra da inizio anno un aumento di valore del 42%, mentre il titolo della società di Redmond cresce del 31,2%.
Il comparto software di Ibm cresce a due cifre nell’ultimo trimestre
A dire il vero l’ultima trimestrale di Ibm ha evidenziato risultati in chiaroscuro, tanto che nel premercato le azioni hanno ceduto il 3,2%. Ma la società tecnologica ha comunque registrato un utile adjusted per azione di 2,30 dollari su ricavi di 14,97 miliardi di dollari, contro attese per 2,23 dollari su 15,07 miliardi. I ricavi sono aumentati dell’1,5% rispetto a un anno prima, a fronte di una perdita netta di 330 milioni, o 36 centesimi per azione, contro l’utile netto di 1,70 miliardi, o 1,84 dollari per azione, dello stesso trimestre del 2023. Per il quarto trimestre, la crescita dei ricavi a valuta costante è prevista in linea con quella del terzo trimestre, pari al 2%. Per il settore software, che traina le performance, i ricavi sono stati di 6,52 miliardi, in rialzo di circa il 10% e sopra i 6,37 miliardi del consensus. Dall’inizio dell’anno, il titolo di Ibm guadagna comunque, come detto, il 42%, grazie all’ottimismo degli investitori sulla spinta dell’intelligenza artificiale.
“I risultati del terzo trimestre sono stati guidati da una crescita a due cifre del software, compresa una nuova accelerazione di Red Hat”, commenta Arvind Krishna, presidente e amministratore delegato di Ibm. “Continuiamo a vedere un grande slancio nell’AI, poiché i nostri modelli sono affidabili, adatti allo scopo e a basso costo, con una leadership nelle prestazioni. Il nostro portafoglio di attività nel campo dell’AI generativa ammonta ora a più di 3 miliardi di dollari, con un aumento di più di 1 miliardo di dollari da un trimestre all’altro. In vista dell’ultimo trimestre del 2024, prevediamo che la crescita del fatturato a valuta costante sia in linea con quella del terzo trimestre, con una continua forza nel settore software. Siamo fiduciosi nella nostra capacità di fornire oltre 12 miliardi di dollari di free cash flow per l’anno, grazie alla continua espansione dei nostri margini operativi”.
E la retribuzione di Nadella cresce di pari passo col valore di Microsoft
Anche Microsoft se la passa bene: basti pensare che il compenso dell’amministratore delegato Satya Nadella per l’anno fiscale 2024 è salito del 63% a 79,1 milioni di dollari. Merito dei premi in azioni per un esercizio in cui il valore di mercato del colosso tecnologico ha superato i tre trilioni.
I premi in azioni per Nadella, che guadagnerà 48,5 milioni di dollari nel 2023, sono saliti a circa 71 milioni di dollari dai 39 milioni dell’anno precedente. Il titolo di Microsoft, come accennato, ha del resto guadagnato circa il 31,2% nell’anno fiscale conclusosi lo scorso 30 giugno.
Grazie all’investimento in OpenAI, Microsoft è in effetti considerata in prima linea, tra gli altri pesi massimi dell’economia digitale, nella corsa al dominio del mercato dell’intelligenza artificiale generativa. Mentre su altri fronti la società sembra voler fare ammenda di progressi che ancora devono essere compiuti: l’incentivo in denaro di Nadella, pari a 5,2 milioni di dollari, è stato infatti inferiore ai 10,7 milioni di dollari a cui aveva diritto. Il manager ha chiesto una riduzione in seguito alle molteplici violazioni della sicurezza informatica segnalate durante l’anno fiscale.