MIC CONFERENCE

Martin Cooper: “I social network rivoluzioneranno il futuro”

L’inventore del cellulare ospite d’eccezione alla Mic Conference di Bologna: “E’ venuto il momento di rivedere il concetto di collaborazione creativa”. All’evento anche Vinton Cerf

Pubblicato il 30 Set 2013

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Ha rivoluzionato il mondo inventando il telefono cellulare. E ora scommette che le prossime rivoluzioni, altrettanto e forse più travolgenti di questa, arriveranno grazie alla tecnologia nel mondo della sanità e dei social network. Parliamo di Martin Cooper, che a 40 anni dalla prima chiamata con un telefono cellulare sta partecipando in questi giorni alla MIC Conference, la prima Conferenza internazionale sulla scienza del pensiero creativo organizzata a Bologna dal Marconi Institute for Creativity (MIC).

Un evento inedito che riunisce ricercatori, scienziati, imprenditori, inventori e si concluderà domani martedì 1° ottobre con la
consegna a Cooper del prestigioso Marconi Prize, lʼequivalente del premio Nobel per le telecomunicazioni, e con il Marconi Symposium, un incontro cui parteciperanno tra gli altri Vinton G. Cerf (vice-presidente e “Chief Internet evangelist” di Google), Franco Bernabè (presidente di Telecom Italia), John Cioffi (Marconi Society) e Martin Cooper, oltre al presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi (lʼincontro si terrà nella sede di Unindustria Bologna in via San Domenico 4, dalle 10.30).

Nel discorso di apertura della conferenza, domenica, Martin Cooper ha sorpreso il pubblico mostrando il modello originale di Motorola con cui fece la prima chiamata da un telefono cellulare nel 1973, che pesava un chilo e aveva unʼautonomia di venti minuti. «Sono orgoglioso di questa invenzione quando vedo che fa vivere meglio le persone, specie nelle aree povere del mondo, in India o in Africa. Anche perché la tecnologia non ha alcun significato senza gli esseri umani», ha detto Cooper, che si è poi soffermato sullʼimportanza delle connessioni tra persone permesse oggi dalle conquiste tecnologiche. «La creatività e lʼinnovazione vengono stimolate dallʼinterazione tra gli uomini. Storicamente questa interazione avveniva in riunioni, sia faccia a faccia che con le tecniche di telecomunicazione. Ma oggi – ha sottolineato – grazie a Internet e ai social network le persone sono connesse sempre e in ogni luogo, è dunque il momento di rivedere il concetto di collaborazione creativa. Credo che i social network consentiranno in futuro una nuova rivoluzione».

Altro campo possibile di futuri cambiamenti è quello della salute. «Oggi andiamo dal medico e otteniamo un esame approfondito della nostra situazione in quel preciso momento, ma in futuro grazie alla tecnologia sarà possibile avere uno screening ininterrotto e permanente, per esempio con chip sotto pelle che sapranno analizzare i nostri parametri vitali continuamente. In questo
modo – ha detto – sarà possibile prevedere lʼinsorgere di una malattia e intervenire per tempo».

Particolarmente stimolanti anche gli interventi di Vinton Cerf, che introducendo la seconda sessione di domenica si è soffermato sullʼorganizzazione del lavoro adottata da Google per stimolare la creatività e lʼinnovazione, e di Mark Runco dellʼUniversità della Georgia, vero guru del pensiero creativo, che lunedì si è concentrato sulla definizione di creatività e sul ruolo che essa ha
nel sostenere lʼinvenzione.

È intervenuto anche Federico Faggin, inventore del microprocessore, che ha ripercorso la nascita di unʼaltra grande innovazione tecnologica cui ha contribuito allʼinizio degli anni Novanta, il touch pad oggi montato da più di un miliardo di cellulari, computer e tablet nel mondo. «La maggior parte dei computer montava la track ball, che però aveva un sacco di problemi di manutenzione e disservizi. Abbiamo riunito i migliori ingegneri e nel giro di un mese abbiamo creato il touch pad», ha raccontato, prima di concentrarsi sullʼenorme cambiamento portato nelle nostre vite da Internet. «Per lavorare a un progetto fino a trentʼanni fa avrei avuto bisogno di settimane per raccogliere le informazioni necessarie. Oggi, grazie a Internet, mi servono solo poche ore, è incredibile».

La MIC Conference è organizzata dal Marconi Institute for Creativity con il contributo di Fondazione Guglielmo Marconi, Dipartimento dellʼenergia elettrica e dellʼinformazione (DEI) dellʼUniversità di Bologna, Unindustria, Comune di Bologna, Fondazione Ugo Bordoni, Comune di Sasso Marconi, Gruppo Emiliano Romagnolo Cavalieri del Lavoro e Camera di Commercio di Bologna.

Inoltre, grazie alla partnership con Telecom Italia, sarà possibile seguire on demand su telecomitalia.com/mic e mic-conference.org i contenuti delle tre giornate e, in live streaming, lʼintera giornata del 1° ottobre. Unʼoperazione resa possibile anche grazie a Lepida SpA, partner dellʼevento che cura le riprese delle giornate del 29 e 30 settembre.

“È significativo che il Marconi Prize venga assegnato questʼanno a Bologna a Martin Cooper, che con lʼinvenzione del telefono cellulare ha combinato i risultati delle ricerche di due grandi scienziati italiani: Guglielmo Marconi e Antonio Meucci, che sono assieme ricordati al Museo Marconi”, afferma Gabriele Falciasecca, presidente della Fondazione Marconi. “Vogliamo concentrare la nostra attenzione sul pensiero creativo ed inventivo, ospitando numerose personalità internazionali di massimo livello in materia di creatività e innovazione – sottolinea il fondatore del MIC – Non è solo una discussione teorica, perché oltre a grandi imprenditori italiani abbiamo anche la testimonianza diretta dei Marconi Fellows e dei Marconi Young Scholars, ossia di inventori che hanno realizzato le proprie idee sino a farle diventare motori per il progresso e lʼavanzamento tecnologico e sociale”.

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