La Commissione europea aggiunge un nuovo tassello al mercato unico con la proposta di istituire un portale unico di dichiarazione digitale (single digital declaration portal) per le imprese che forniscono servizi e inviano temporaneamente lavoratori in un altro Stato membro, i cosiddetti “lavoratori distaccati”. Il mercato unico dell’Ue conta 5 milioni di questi lavoratori e uno dei principali ostacoli amministrativi incontrati dai loro datori di lavoro consiste nel gestire una documentazione multipla e diversificata in ciascuno Stato membro. Il nuovo portale unico per le dichiarazioni digitali è pensato proprio per semplificare l’iter e ridurre i costi amministrativi per le imprese che distaccano i propri lavoratori all’estero. Ciò contribuirà all’obiettivo della Commissione di ridurre del 25% l’onere di comunicazione delle imprese, come indicato nella sua comunicazione “Competitività a lungo termine dell’Ue”, pur mantenendo pienamente l’attuale elevato livello di tutela dei diritti dei lavoratori distaccati sancito dalla legislazione dell’Ue e nazionale.
“La proposta odierna di un nuovo portale per le dichiarazioni elettroniche dei lavoratori distaccati contribuisce a ridurre gli oneri amministrativi delle imprese e a migliorarne la conformità alle norme vigenti”, ha affermato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale. “La proposta ridurrà uno dei principali ostacoli amministrativi nel mercato unico dei servizi ed è un’azione concreta per ridurre del 25 % gli obblighi di comunicazione delle imprese”.
Gli Stati membri potranno utilizzare l’interfaccia pubblica su base volontaria.
Lavoratori distaccati Ue, un portale per ridurre costi e burocrazia
La proposta – fa sapere la Commissione – consentirà anche una migliore conformità alle norme esistenti, consentendo l’applicazione di una mobilità equa, in linea con elevati standard di protezione dei lavoratori. Per aumentare la trasparenza, gli Stati membri possono anche inviare una copia della dichiarazione ai lavoratori distaccati.
Lo strumento proposto dalla Commissione intende:
- Ridurre gli oneri amministrativi per il distacco dei lavoratori: Un portale unico per le dichiarazioni digitali consentirà ai prestatori di servizi di utilizzare un unico modulo anziché 27 diversi moduli nazionali. In media, ciò ridurrà del 73% il tempo dedicato alle dichiarazioni. Questo modulo unico sarà disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Ue. Le informazioni richieste sono razionalizzate in circa 30 datapoint. Il portale rappresenterà uno sportello unico di facile utilizzo per la dichiarazione dei lavoratori distaccati nell’Ue. Ciò faciliterà il rispetto, da parte delle imprese, degli obblighi di dichiarazione nei confronti delle autorità nazionali competenti.
- Rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri: Il nuovo portale farà parte dell’Internal Market information system (sistema di informazione del mercato interno, Imi). Gli Stati membri utilizzano già oggi l’Imi quando lanciano richieste di informazioni o chiedono assistenza reciproca per monitorare il rispetto delle norme sul distacco dei lavoratori. La nuova interfaccia pubblica si baserà anche su soluzioni tecniche già messe in atto per la dichiarazione elettronica degli addetti al trasporto su gomma distaccati.
- Sostenere la protezione dei lavoratori: La semplificazione del processo di presentazione e aggiornamento delle dichiarazioni di distacco ridurrà i casi di inosservanza delle norme pertinenti e aumenterà la trasparenza dei distacchi. Faciliterà lo svolgimento di ispezioni efficaci e mirate da parte degli Stati membri, contribuendo alla tutela dei diritti dei lavoratori distaccati.
Avanti sul Digital single market anche per il lavoro
“La proposta odierna dimostra come possiamo combinare fruttuosamente la tecnologia digitale con misure di semplificazione per portare avanti il nostro mercato unico, ridurre sostanzialmente i costi per le imprese e rendere più facile per gli ispettorati del lavoro far rispettare i diritti dei lavoratori. Spero che tutti gli Stati membri aderiranno a questa iniziativa nel corso del tempo in modo che possa sfruttare appieno il suo potenziale per rafforzare la competitività dell’economia dell’Ue e proteggere i diritti sociali. Si tratta di un ottimo esempio per i nostri futuri lavori in materia di attuazione e semplificazione”, ha detto Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone.
In Europa la libera prestazione dei servizi comprende il diritto delle imprese di prestare servizi in un altro Stato membro, distaccando temporaneamente i propri lavoratori. A tal fine, i prestatori di servizi devono rispettare le condizioni di lavoro e di occupazione in tale Stato membro di cui alla direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori. Gli Stati membri sono tenuti a collaborare strettamente e a prestarsi reciproca assistenza per facilitare il controllo del rispetto delle presenti condizioni di lavoro e di occupazione. Inoltre, la direttiva 2014/67/UE concernente l’applicazione della direttiva 96/71/CE prevede la possibilità per gli Stati membri di imporre ai prestatori di servizi stabiliti in un altro Stato membro l’obbligo di presentare alle autorità nazionali competenti dello Stato membro ricevente una semplice dichiarazione di distacco contenente le informazioni pertinenti necessarie per consentire controlli fattuali sul luogo di lavoro.
“Con la proposta odierna la Commissione mira a utilizzare gli strumenti digitali per garantire che i mercati del lavoro funzionino meglio e in modo più equo, anche per coloro che forniscono servizi a livello transfrontaliero. Invito tutti gli Stati membri a cogliere questa opportunità e, una volta adottata, a iniziare a utilizzare il modulo elettronico comune per dichiarare il distacco di lavoro. Ciò aumenterà la trasparenza e ridurrà la complessità, contribuendo in tal modo a difendere i diritti sociali e del lavoro dei lavoratori distaccati, alleviando nel contempo gli oneri amministrativi per le imprese”, ha dichiarato Nicolas Schmit, commissario per il Lavoro e i diritti sociali.