Lo scenario

Procurement, si apre l’era dell’AI: ecco i tre pilastri della trasformazione



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Implementare la governance dei dati, inserire standard di privacy nei contratti e aumentare le soglie di approvvigionamento: sono queste, secondo Gartner, le azioni chiave per massimizzare il valore dell’intelligenza artificiale

Pubblicato il 29 nov 2024



intelligenza artificiale, chatbot, smart working

Nel panorama in continua evoluzione del procurement, l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) emerge come un motore di trasformazione senza precedenti. Secondo un’analisi di Gartner, i progressi dell’AI generativa stanno ridefinendo le modalità operative e strategiche della funzione di approvvigionamento attraverso tre pilastri fondamentali: il ragionamento agenziale, la multimodalità e l’utilizzo di agenti di intelligenza artificiale. Questi elementi promettono di avere un impatto significativo sulla pianificazione e sull’esecuzione delle agende dei chief procurement officer (Cpo).

L’indagine Gartner, che ha coinvolto 258 responsabili degli acquisti a livello globale, ha rivelato che il 72% di questi leader sta già integrando GenAI nelle proprie strategie. Questo dato sottolinea un riconoscimento diffuso del potenziale dell’AI di migliorare notevolmente efficienza ed efficacia, con applicazioni che spaziano dalla gestione dei contratti all’automazione delle attività di approvvigionamento.

Massimizzare il valore della GenAI nel procurement

Per i Cpo che desiderano capitalizzare su questa trasformazione, Gartner suggerisce tre azioni chiave. Innanzitutto, aumentare le soglie di acquisto permetterà di delegare automaticamente una parte significativa delle attività di sourcing, lasciando ai team umani solo i compiti più strategici. “In futuro – scrive Gartner – i team di approvvigionamento diventeranno più piccoli e saranno impiegati per gestire solo le attività di sourcing più strategiche, gestire eccezioni e casi limite o consigliare gli stakeholder aziendali (o bot AI) su come effettuare i propri acquisti”.

In secondo luogo, la governance dei dati deve essere potenziata per garantire che i modelli di AI possano attingere a una base dati ampia e di qualità, favorendo processi decisionali informati. Il suggerimento, in particolare, è quello di “standardizzare e documentare i modelli decisionali per i flussi di valore di approvvigionamento e investire nel process mining per scoprire e utilizzare i ‘dati oscuri’ di approvvigionamento per una formazione AI più completa”.

Infine, è cruciale incorporare standard di privacy nei contratti, collaborando con i team legali per proteggere i dati sensibili e regolamentare i diritti sui dati AI.

Con queste strategie, afferma Gartner, i leader del procurement non solo potranno sfruttare nuovi livelli di produttività, ma trasformeranno anche il loro ruolo in uno più strategico, focalizzato sulla gestione delle relazioni e sull’innovazione.

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