Il 37% degli utenti italiani non ha mai usato Internet, la percentuale europea più alta in Europa, mentre solo l’11% acquista online, la percentuale più bassa: dati che si traducono in un evidente gap digitale in grado di rallentare la diffusione dell’e-commerce. È emerso dai dati Eurostat, presentati da Roberto Liscia, presidente di Netcomm (Consorzio del Commercio Elettronico Italiano), nel corso della conferenza tenutasi oggi a Internet Days dal titolo “L’e-commerce e la multicanalità, un’opportunità di sviluppo per le imprese e il paese”.
La soluzione del gap, secondo Liscia, non passa solo da un intervento infrastrutturale sulla banda larga ma, anzitutto, da un’educazione al digitale che riduca la sfiducia nel mezzo generata da una sua limitata conoscenza. I dati Eurostat restituiscono un’immagine inquietante del gap digitale che sta distinguendo l’Italia dagli altri Paesi europei: ben il 37% degli italiani non ha usato Internet nel 2012, contro il 22% della media europea. Solo il 33% interagisce con la pubblica amministrazione via Internet e una percentuale ancora inferiore, l’11%, ha acquistato online negli ultimi tre mesi, un terzo della media europea (35%) e un sesto degli e-shopper inglesi, che raggiungono quasi il 65%.
“A una prima occhiata, lo scarso utilizzo dei servizi su Internet può sembrare un problema solo infrastrutturale. L’Italia è fanalino di coda in Europa per le famiglie dotate di banda larga: una su due, il 55%. Ma nonostante questa diffusione sia limitata, la percentuale di italiani con competenze informatiche medie è ancora più bassa: solo l’11%. Ed è la stessa percentuale di utenti che hanno acquistato online negli ultimi due mes” spiega Roberto Liscia.