L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Competition and Markets Authority, Cma) ha stabilito che la fusione tra Vodafone e Three potrà essere autorizzata se entrambe le società sottoscriveranno impegni vincolanti a investire ingenti risorse per la realizzazione di una rete 5G congiunta in tutto il Regno Unito. Alla costruzione dell’infrastruttura dovranno affiancarsi tutele per i clienti a più breve termine, che richiederanno alla società risultante dalla fusione non solo di fissare un tetto massimo per alcune tariffe mobili, ma anche di offrire condizioni contrattuali prestabilite agli operatori di rete mobile virtuale, per un periodo di tre anni.
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Fusione Vodafone-Three: impegni vincolanti sugli investimenti 5G
Disco verde dall’Antitrust britannico al merger ma le due telco dovranno mettere sul piatto ingenti risorse a garanzia della connettività di quinta generazione mobile in tutto il Paese. Vincoli sulle tariffe ai clienti finali e contratti blindati con gli operatori virtuali per tre anni. A Telco per l’Italia il 12 dicembre il punto sull’evoluzione del settore

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