l’intervista

Piccinetti, Infratel: “L’innovazione da sola non basta, serve il capitale umano”



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Necessario ridisegnare il futuro con visione e preparazione e non bisogna lasciare indietro nessuno: abbiamo puntato sulla strategia della condivisione con tutti gli attori territoriali. Dobbiamo però intensificare ancora di più il ritmo, le scadenze europee si avvicinano rapidamente e non possiamo permetterci rallentamenti

Pubblicato il 12 dic 2024



Piccinetti – Infratel

“L’innovazione è il motore del progresso: trasforma idee in soluzioni, guida la crescita economica e crea opportunità. Ma da sola non basta. Serve il capitale umano, fatto di conoscenza e competenze avanzate, per indirizzarla e renderla davvero sostenibile”. In occasione dell’edizione di fine anno di Telco per l’Italia l’amministratore delegato di Infratel Pietro Piccinetti fa il punto con CorCom sulle sfide che attendono la in-house del Mimit.

Piccinetti, il nuovo paradigma della Società 5.0 impone una sfida impegnativa: porre gli esseri umani al centro della sinergia tra innovazione tecnologica e sviluppo sociale. Come attuare questo processo e quali le sfide e i progetti di Infratel?

Innovare significa ridisegnare il futuro con visione e preparazione. In questa direzione, Infratel si appresta a sottoscrivere convenzioni strategiche per interventi di grande rilevanza: il rafforzamento dei servizi legati alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 con il potenziamento delle reti radiomobili e l’abilitazione dei servizi 5G nelle sedi sanitarie, l’estensione della banda ultralarga in sette isole minori, la realizzazione del backhaling per abilitare i nodi di raccolta di rete di accesso ai servizi a banda ultra-larga in aree a fallimento di mercato e sopperire alle situazioni di criticità legate alla saturazione delle reti private, e così come la realizzazione del progetto per il potenziamento e l’interoperabilità del “Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture.

Infratel ha un rapporto privilegiato con i territori. Quali necessità stanno emergendo?

Per non lasciare indietro nessuno Infratel ha il dovere di raggiungere gli obiettivi prefissati, in una corsa che – a volte – il mercato, la burocrazia e le contingenze economiche rischiano di rallentare. Ci siamo resi conto che non possiamo fare da soli. In questa ottica abbiamo puntato sulla strategia della condivisione con tutti gli attori di questo processo: istituzioni, cittadini, operatori, aziende del settore. I tavoli che stiamo promuovendo in ogni Regione italiana che con il coinvolgimento degli attori in campo hanno l’obiettivo di accelerare – in alcuni casi sbloccare – i cantieri legati alle infrastrutture di telecomunicazione. I risultati iniziano a essere visibili: Infratel è ormai un interlocutore riconosciuto e credibile per le Regioni e le amministrazioni locali. Dobbiamo però intensificare ancora di più il ritmo, le scadenze europee si avvicinano rapidamente e non possiamo permetterci rallentamenti: lo facciamo per l’Italia.

Le aree a fallimento di mercato: qual è la situazione?

Sul fronte delle infrastrutture, si iniziano a vedere risultati concreti. Un grande traguardo è stato il completamento del collegamento di 21 isole italiane, superando il target europeo che fissava a 18 le isole da collegare entro il 2024. Tuttavia, ci sono ancora delle sfide sui vari piani in corso. Sul Piano 1 Giga siamo al 37% di avanzamento; sul Piano 5G abbiamo raggiunto il 48% (di cui 54% su Backhauling e 37% su densificazione), il Piano Scuole vede invece una situazione migliore, con il 62% e il Piano Sanità è al momento al 48%. Per quanto riguarda il progetto Bul, invece, siamo vicini al traguardo, con un avanzamento che ha già raggiunto l’87%.

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