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Dab+, Aeranti Corallo: “Più frequenze alla radiofonia locale”



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Il coordinatore Rossignoli: “
Si può risolvere il problema ridestinando le frequenze di banda III non utilizzate.” La questione sul tavolo Agcom

Pubblicato il 11 dic 2024



smart city, smart building, digitale, connettività

Le frequenze per le trasmissioni radiofoniche digitali terrestri Dab+ non sono sufficienti per le emittenti locali: una difficoltà che da tempo Aeranti-Corallo ha messo in luce e che ora finisce sul tavolo di Agcom.

L’associazione ha chiesto che vengano individuate ulteriori frequenze rispetto a quelle pianificate dall’autorità nel 2022 (delibera Agcom n. 286/22/Cons) e ora il Mimit si è rivolto ad Agcom per avere un parere in merito al reperimento di ulteriori risorse radioelettriche da destinare alle reti locali Dab+ in aree con maggiore domanda, mediante la ridestinazione di parte delle frequenze del mux televisivo n. 12 (per il quale in molte regioni sono state a suo tempo pianificate frequenze della banda III destinate, in via prioritaria, alla radiofonia – art. 1, comma 1130 della legge n. 205/2017, come modificato dalla legge 145/2018).

Digitale terrestre, radio locali a corto di frequenze

Anche l’esito delle procedure di manifestazione di interesse del Mimit per l’avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali terrestri Dab+ ha confermato che l’emittenza locale, in diverse regioni, non dispone di un numero di frequenze sufficiente per diffondere i programmi di tutte le attuali concessionarie analogiche Fm, evidenzia una nota di Aeranti-Corallo.

A fronte della richiesta del Mimit di reperire ulteriori risorse radioelettriche da destinare alle reti locali Dab+ in aree con maggiore domanda, Agcom ha posto la questione all’ordine del giorno della propria riunione di Consiglio fissata per oggi, 11 dicembre 2024.

“Auspichiamo che Mimit e Agcom, per quanto di rispettiva competenza, diano rapida soluzione”, ha affermato l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, “all’esigenza di ulteriori frequenze per le trasmissioni radiofoniche digitali terrestri Dab+ da parte dell’emittenza locale nelle regioni dove le stesse sono necessarie per permettere a tutti gli attuali concessionari analogici, commerciali e comunitari, interessati alla nuova tecnologia, di accedere effettivamente alla stessa”.

Rossignoli ha quindi aggiunto: “Solo in questo modo sarà possibile dare attuazione alla normativa di settore, secondo la quale il Dab deve svilupparsi come naturale evoluzione del sistema analogico”.

Aeranti-Corallo: “Radio Dab+ occasione di sviluppo”

La radiofonia locale italiana ha circa 19 milioni di ascoltatori (somma degli ascolti delle radio locali – dati RadioTer 1° semestre 2024) e in cinque regioni una radio locale è la prima per ascolti anche rispetto alle radio nazionali pubbliche e private, riferisce Rossignoli.

Inoltre, come risulta da un recente studio di Aeranti-Corallo, le radio locali danno lavoro a oltre 2.000 dipendenti e hanno ricavi pubblicitari di oltre 130 milioni di euro, pari a circa un terzo del totale del settore.

“È, pertanto, impensabile”, secondo Rossignoli, “che l’avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali terrestri Dab+ possa costituire motivo di ridimensionamento del comparto dell’emittenza locale anziché di ulteriore sviluppo verso il nuovo modello di trasmissione”.

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