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Twitter vende i dati degli utenti per 47,5 milioni l’anno

Il sito di microblogging cede le informazioni a società che si occupano di analisi di mercato. E Facebook e gli altri social non sono da meno. Spivack: “Prima si cercava di capire il passato. Ora si misura il presente”

Pubblicato il 07 Ott 2013

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Ogni anno Twitter guadagna 47,5 milioni di dollari vendendo i dati raccolti sui suoi utenti a società che li utilizzano per analizzarli a fini di mercato. A svelarlo sono i documenti che il social network ha reso pubblici in vista del suo approdo a Wall Street per la quotazione in Borsa. Si tratta di una piccola cifra, se si confronta con gli introiti che vengono generati dalla pubblicità tradizionale, ma il dato interessante è che siamo di fronte a una tendenza che si sta diffondendo velocemente. Twitter è in grado di generare un flusso continuo di informazioni, commenti, e sentimenti particolarmente appetibili per gli operatori commerciali.

Ad analizzare la tendenza è il sito Internet del Wall Street Journal, che ha raccolto le opinioni degli addetti ai lavori. “L’impatto economico di Twitter è molto più grande di qualsiasi altra cosa sia stato inserito all’interno dei documenti per la quotazoine in borsa”, dice al quotidiano newyorkese Rob Bailey, amministratore delegato di Data Sift, una società che analizza dati dei social media.

E con il passare del tempo il sistema si sta sempre più ingrandendo: a certificarlo basti il fatto che all’Onu si usano algoritmi derivati da Twitter per definire i punti nel mondo in cui c’è più “fermento politico”, o che sempre più spesso gli addetti alle risorse umane delle aziende analizzano i dati provenienti dai social media per valutare i candidati a una posizione di lavoro.

D’altro canto la maggior parte delle aziende del mondo dei social media, a partire da Yahoo, Tumblr, Facebook, Instagram e Yelp vendono già i dati dei propri clienti, ma Twitter è senza dubbio in testa al gruppo.

Facebook, il principale rivale di Twitter, sta facendo tutto il possibile per entrare in questo giro d’affari. Creando partnership con le principali “media companies” per fornire dati aggregati sulle conversazioni dei consumatori su certi argomenti.

Per dare il senso a questo trend è utile citare l’opinione, sintetica quanto incisiva, di Nova Spivack, Chief executive officer di Bottlenose, da Los Angeles: “Il mondo degli affari ha impiegato anni per cercare di capire il passato. Ma Twitter ha trovato il modo di misurare il presente”.

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