Il mercato dei data center è destinato a una crescita impetuosa almeno nell’arco dei prossimi 5 anni: è quanto emerge da una ricerca realizzata da Dla Piper insieme a Tmt Finance, secondo cui il valore del comparto raggiungerà i 460 miliardi di euro nel 2029, segnando un +60% rispetto al momento attuale. Alla base di questa dinamica e la crescita della domanda di progetti, secondo il 97% del campione della survey, sarà essenzialmente l’intelligenza artificiale, e in particolare il machine learning e il natural language processing. Per 7 intervistati su 10, inoltre l’aumento degli investimenti in data center sarà particolarmente evidente nel corso dei prossimi due anni.
Le preoccupazioni per l’offerta energetica
Se il tasso di crescita medio per il comparto dei data center è previsto in un 10% annuo per il prossimo quinquennio, per passare dal valore attuale di 285 miliardi di euro ai 460 del 2029, rimangono alcune preoccupazioni sui fattori che potrebbero contribuire a frenare questo sviluppo. A partire da quelle che riguardano la stabilità dell’offerta energetica. “Per il 98% degli intervistati la disponibilità e l’affidabilità delle forniture saranno determinanti per la realizzazione di progetti – spiega Dla Piper – mentre la metà del campione ritiene che la questione sarà l’ostacolo principale per gli investimenti nel settore”.
Usa in testa negli investimenti in data center
Per poco meno di un intervistato su tre l’area geografica in cui si registrerà un aumento più forte degli investimenti in data center sono gli Stati Uniti, dove comunque non si arriverà a soddisfare in pieno la domanda prima del 2030. A seguire l’Europa, con in testa Germania e Regno Unito.
“Se negli Stati Uniti il mercato dei data center è caratterizzato da una crescita rapida e da un avanzamento tecnologico, in Europa è più frammentato, con normative variabili tra i vari Paesi – spiega ancora Dla Piper – Mentre Germania e Regno Unito sono all’avanguardia in termini di investimenti e sviluppo, il tasso di crescita complessivo è generalmente più lento rispetto agli Stati Uniti. Tuttavia, l’attenzione dell’Europa alla sostenibilità e all’efficienza energetica sta modellando il mercato, grazie alla maggiore adozione di tecnologie green in grado di soddisfare gli standard normativi e la domanda dei consumatori di soluzioni rispettose dell’ambiente”.
La sostenibilità
Tra le preoccupazioni che gli investitori si trovano ad affrontare c’è anche la sostenibilità, dal momento che sarà necessario utilizzare quantità di acqua ed energia crescenti man mano che il settore continuerà a svilupparsi. Così il 70% del campione prevede un aumento dei controlli nei prossimi due anni, con l’UE ha già introdotto una serie di misure che impongono agli operatori del settore obblighi significativi per ridurre le emissioni, tra cui la “European Climate Law” e la “Energy Efficiency Directive”.
La necessità di coordinamento
“La capacità dei data center è fondamentale per la rivoluzione dell’IA e per l’economia globale dei prossimi decenni – afferma Olaf Schmidt, Head del dipartimento Real Estate di Dla Piper – Saranno necessari investimenti significativi in tutto il settore e un coordinamento tra legislatore, investitori e operatori di rete per garantire che le forniture di energia elettrica possano rispondere alla domanda. Dovrebbe essere possibile soddisfare le esigenze del settore e realizzare il potenziale dell’IA, ma la necessità di garantire forniture energetiche sufficienti e affidabili deve essere una priorità globale”.
Il ruolo della transizione energetica
“La transizione energetica ha portato a un aumento senza precedenti della domanda di energia – aggiunge Valentina Marengo, partner del dipartimento Real Estate di Dla Piper – I data center competono per l’accesso alla rete con progetti di energia rinnovabile e stazioni di ricarica per auto elettriche. Di fronte alle richieste dei governi di dare priorità alla transizione, negli Stati Uniti, i gestori di rete, già sotto pressione, richiedono sempre più spesso agli investitori di data center di finanziare le proprie connessioni alla rete. Investitori e sviluppatori dovrebbero essere pronti a vedere questa tendenza replicarsi anche in altri mercati”.