Maggiore focalizzazione sulla governance e sulla strategia di Telco Infrastructures e Digital Solutions, con l’obiettivo di rafforzarne ulteriormente il posizionamento strategico e renderle più appetibili sul mercato. Il Gruppo Sirti annuncia “un nuovo capitolo della storia” nel solco del percorso di razionalizzazione e di trasformazione avviato nel 2016 con il supporto di Pillarstone che ha consentito di far crescere il fatturato dai 600 milioni del 2016 ai quasi 900 milioni del 2024, ridurre l’indebitamento netto a circa 2 volte l’ebitda e “quindi completare con successo a fine 2024 il proprio percorso di risanamento”.
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Il timone a Michele Scibetta
A traghettare il Gruppo nella nuova fase sarà Michele Scibetta, nominato amministratore delegato. Esce di scena dunque Laura Cioli. Scibetta è entrato in Sirti nel 2014 come senior manager assumendo la guida della direzione Group Corporate, Legal, Public & Tax Affairs per poi ricoprire negli anni ruoli di crescente responsabilità, sia come membro del top management sia come componente del Consiglio di amministrazione di Sirti e delle principali società del Gruppo fra cui Sirti Telco Infrastructures, Sirti Digital Solutions e la controllata Wellcomm Engineering focalizzata sulla cybersecurity e acquisita nel 2019.
Resta aperto il dossier vendita
Dopo mesi e mesi di trattative si è concluso nel nulla il dossier della vendita delle due società Sirti Telco Infrastructures e Sirti Digital Solutions alla cordata Maticmind, azienda guidata da Luciano Zamuner, e Nextaly, la società capitanata da Davide Cilli. Secondo quanto risulta a CorCom l’operazione sarebbe saltata a causa di un’offerta ritenuta incongrua da Pillarstone, intenzionato a vendere in “blocco” le due società (Maticmind e Nextaly – in cordata – si sarebbero poi successivamente spartite il “bottino”, la prima interessata a Digital e la seconda a Telco). Si apre dunque ora una nuova fase e sempre secondo quanto risulta a CorCom l’obiettivo resta quello di cedere le due società, ma non più in “abbinata”: si punta a due nuovi piani industriali per la massima valorizzazione.